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    "LE COSE CHE PASSANO" LETTURA ANIMATA
    [=== == LE === COSE === CHE ==== PASSANO == LETTURA = ANIMATA ===]

    ph. Diego Azzola



        [== LINK ==]

    Partendo dalla lettura dell’albo illustrato di Beatrice Alemagna “Le cose che passano”, condotta simultaneamente in italiano e in Lingua dei Segni, i bambini hanno esplorato il concetto di trasformazione, cambiamento, sospensione ed eternità.

    #IOLOSEGNOCOSÌ #TUCOMELOSEGNI
    [=== == IOLOSEGNOCOS == ===== TUCOMELOSEGNI ==]



        [== LINK ==]

    #iolosegnocosì #tucomelosegni è il progetto video di The Blank LISten Project ideato per favorire la diffusione dei segni LIS relativi all’ambito delle arti visive.
    Il progetto lavora alla condivisione e al confronto linguistico attraverso piattaforme social, al fine di favorire l’uso e la diffusione della cultura visuale in LIS in un’ottica di dialogo partecipato.
    Attraverso decine di pillole video, i mediatori culturali LIS di The Blank mostrano i segni incontrati, elaborati e utilizzati nel corso della loro ricerca e del loro lavoro di mediazione, accompagnando gli stessi con una breve spiegazione.

    #iolosegnocosì #tucomelosegni ha accolto la proposta del Museo BeGo di Castelfiorentino di collaborare alla realizzazione a una #BeGoedition del progetto.

    Inoltre, esiste un’edizione genovese (#genuaedition) della rubrica #iolosegnocosì #tucomelosegni, che consiste in una rassegna di video divulgativi su alcuni segni specifici della lingua dei segni italiana relativi a elementi del patrimonio artistico e culturale della città di Genova.

    1. ACCADEMIA CARRARA
    2. ACQUARELLO
    3. AFFRESCO
    4. ALLESTIMENTO
    5. ARTE CONTEMPORANEA
    6. ARTE INFORMALE
    7. ARTE POVERA
    8. ARTE PUBBLICA
    9. BOTTICELLI
    10. CAPPELLA SISTINA
    11. CARAVAGGIO
    12. CHRISTO
    13. COLLAGE
    14. COLLEZIONE
    15. CUBISMO
    16. D’ALBERTIS – #genuaedition
    17. DADAISMO
    18. “DIDASCALIA”
    19. ESPRESSIONISMO
    20. GESSO
    21. GIPSOTECA
    22. IMPRESSIONISMO
    23. INSTALLAZIONE
    24. KANDINSKIJ
    25. LEONARDO
    26. LORENZO LOTTO
    27. MAGRITTE
    28. MANTEGNA
    29. MARMO
    30. MINIMALISMO
    31. NEOGOTICO – #genuaedition
    32. PERFORMANCE
    33. PLURALISMO – #genuaedition
    34. PISTOLETTO
    35. POP ART
    36. RAFFAELLO
    37. RITRATTO
    38. ROLLI – #genuaedition
    39. SCULTURA
    40. TELA
    41. TEMPERA
    42. WARHOL
    AD2023 * DEV *
    [= AD2023 ======= DEV ==== ==]
        [== LINK ==]
    [== SABATO 16 ==]

    [== DOMENICA 17 ==]

    [== LUNEDì 18 ==]

    [== MARTEDì 19 ==]

    AI BAMBINI DEL TEMPO DI ORA E DEL TEMPO CHE FU
    [== AI ==== BAMBINI === DEL ==== TEMPO = DI === ORA === E == DEL = TEMPO === CHE = FU =]
        [== LINK ==]

    SCUOLA PRIMARIA

    L’artista Alberto Garutti, esponente del movimento di Arte Pubblica, mette in connessione gli abitanti di un quartiere, di una realtà storica o culturale, o di una città con gli elementi strutturali che la costituiscono. Le sue azioni avvicinano le persone creando nuove relazioni. “Come sempre accade per le opere pubbliche di Alberto Garutti, parte integrante dell’opera è la didascalia, meccanismo di diffusione e attivazione dell’opera. Essa diviene un dispositivo in grado di stabilire una fitta trama di corrispondenze tra lo spettatore, il luogo dell’installazione e il cielo.”

    L’attività
    Il gioco dello spazio è un gioco che inventeranno i bambini a scuola, le regole, lo scopo e gli obiettivi saranno decisi tra loro e i partecipanti. Chi saranno i partecipanti? Saranno bambini o adulti di un’associazione presente sul territorio di Bergamo che ha deciso di mettersi in gioco. Ognuno di loro dedicherà e donerà agli altri il proprio tempo, la propria conoscenza e la propria immaginazione, in uno scambio continuo. Dovranno essere capaci di collaborare, di creare un gruppo di lavoro, saranno in relazione gli uni con gli altri in uno spazio reale, virtuale e immaginario. Immagineranno un gioco che modificherà lo spazio e che li unirà.

    Modalità e costi
    L’attività avrà la durata di 2 mesi, idealmente da settembre a novembre 2020. L’insegnante, o gli insegnanti, parteciperanno a tre videochiamate della durata ciascuna di 1 h: la prima per la presentazione ed esposizione del laboratorio, la seconda (a metà del percorso) per confronti e aggiornamenti, la terza per la conclusione dell’attività. Gli educatori dell’associazione verranno coinvolti con le stesse modalità.

    Attività a cura di Manuela Sormani (Manu Lab).

    Per dettagli ulteriori e costi scrivere a educational@theblank.it.

    Alfabeto LIS: “A” Co.Me. Artdate
    [=== Alfabeto = LIS ======== A ======= Co.Me. == Artdate =]

    Ph: Paolo Biava

     

    In collaborazione con Co.Me. ComunicativaMente APS.



        [== LINK ==]

    Alfabeto LIS è un laboratorio di Lingua dei Segni e arte rivolto ai bambini dai 6 ai 10 anni. Il laboratorio è pensato per entrare in contatto con una lingua visiva, la Lingua dei Segni Italiana, attraverso il gioco e il linguaggio dell’arte per arrivare là dove le parole si inceppano! Bambini sordi e udenti di diverse età esplorano insieme il mondo dell’arte adottando l’alfabeto LIS, avviando una comunicazione creativa a più livelli.

    ALL YOU CAN EAT
    [=== ALL ==== YOU == CAN == EAT ===]
    LICEO ARTISTICO MANZù DI BERGAMO & COLLETTIVO BE QUIET
    05.10.18 - 14.10.18

    Inaugurazione venerdì 5 ottobre 2018 ore 18.00
    Performance di Scande ore 19.00
    Finissage domenica 14 ottobre 2018 ore 19.00
    con performance di Adele H

    Apertura 5 – 14 ottobre ore 15.00 – 19.00
    c/o GIACOMO via Quarenghi 48 c/d



        [== LINK ==]

    All you can eat

    Mostra del collettivo Be Quiet
    a cura di Pamela Del Curto, Stefano Scandella, Eleonora Quadri

    Inaugurazione venerdì 5 ottobre 2018 ore 18.00
    Performance di Scande ore 19.00
    Finissage domenica 14 ottobre 2018 ore 19.00
    con performance di Adele H

    Apertura 5 – 14 ottobre ore 15.00 – 19.00
    c/o GIACOMO via Quarenghi 48 c/d

    L’espressione All you can eat è associata comunemente ai ristoranti a prezzo fisso dove puoi ordinare “tutto ciò che riesci a mangiare”. Usare questo titolo ci è sembrato il modo più diretto per descrivere cosa sia il consumismo odierno, causa e conseguenza di una società in crisi, in cui il mercato ha necessità di produrre al di là dei reali bisogni e al di là di valori tangibili.

    L’iper-consumo ha lentamente coinvolto tutti gli aspetti della nostra vita: la circolazione delle informazioni, la fruizione delle immagini, le interazioni tra le persone. Sommersi di oggetti stiamo perdendo la capacità di distinguere, di giudicare e di comprendere.

    Assorbiamo ogni giorno centinaia di immagini e di stimoli visivi, e in questa assuefazione la possibilità di sorprenderci diventa sempre più rara. L’appiattimento della comunicazione ha occupato anche gli spazi più privati e intimi, trasformati dai network sociali: mentre sembra impossibile stare soli, è sempre più difficile definire i confini tra interazione virtuale e relazione reale. 

    Da queste riflessioni è nata un’esposizione che riunisce sette opere pensate all’interno del collettivo Be Quiet, ensemble artistico creato quest’anno al Liceo Artistico Manzù di Bergamo con lo scopo di conoscere, sperimentare e fare esperienza dell’arte contemporanea.

    ART UP 7/16 - SHIRLEY KANEDA
    [= ART === UP === 7 === 16 ===== SHIRLEY === KANEDA ==]
    ART UP - UBI BANCA
    01.07.16 - 29.07.16

    INGRESSO LIBERO
    Banca Popolare di Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
    Orari dal lunedì al venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10



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    ART UP 7/16 – SHIRLEY KANEDA
    a cura di Enrico De Pascale

    SHIRLEY KANEDA The end of aspiration
    1990, olio su tela, cm 185X180
    Collezione Banca Popolare di Bergamo

    Fin dai primi anni Ottanta la pittura di Kaneda esplora le possibilità espressive del linguaggio astratto con tele dai colori brillanti e dalle strutture geometrizzanti che rivelano una piena conoscenza della tradizione aniconica americana ed europea: dal costruttivismo russo al neoplasticismo olandese, dalla Color field painting alla pittura hard-edge degli anni Quaranta e Cinquanta. Kaneda assimila e rielabora queste venerabili tradizioni con spirito personale e creativo utilizzandone il repertorio con estrema disinvoltura. Con l’atteggiamento disincantato e indifferente alle ragioni della storia tipico della sua generazione e della cultura postmoderna in generale, l’artista intreccia con abilità e padronanza dei problemi compositivi figure e forme provenienti dall’immaginario Optical e Pop, dalle opere di El Lissitzky, di Frank Stella o Kenneth Noland, realizzando un incredibile mix di forme legate alla tradizione astratta novecentesca. Recentemente l’artista ha intensificato le proprie ricerche sui materiali e sui processi tecnologici realizzando opere che giustappongono parti realizzate in pittura con altre elaborate al computer, con lo scanner e tramite stampa digitale e al plotter. Il suo repertorio formale è costituito da strisce di colori brillanti, linee concentriche, sinuose forme geometriche che abbina con ricercati contrasti cromatici e formali di gusto psichedelico. Il suo genere di pittura astratta costituisce un’ennesima variante della tradizione hard edge, con superfici pittoriche da cui è bandita qualsiasi connotazione gestuale e dove non è contemplata alcuna gerarchia tra primo piano e sfondo.

    Shirley Kaneda (1951 Tokio)
    Vive e lavora a New York, dove ha frequentato la Parsons School of Design. Dalla metà degli anni Settanta si è messe in luce come uno dei più promettenti talenti del panorama pittorico statunitense. Nel 1997 si è aggiudicata il premio della Pollock Krasner Foundation e nel 1999 quello della John Simon Guggenheim Memorial Foundation. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali negli Stati Uniti e in Europa. Nel 2001 al Centre d’Art Contemporain di Sète (Francia), nel 2004 alla collettiva di pittura astratta Surface Tension al Chelsea Art Museum di New York. La sua pittura, dai colori luminosi e brillanti, aderisce al filone dell’astrattismo tipico della stagione postmoderna affermatasi negli anni Ottanta, nel quale il repertorio classico della pittura non-figurativa europea e americana è rivisitato e reinterpretato con disinvoltura e una certa dose di ironia.

    Arte, segni, performance. Riflessioni sulla comunicazione visiva
    [=== Arte === segni === performance. === Riflessioni == sulla ===== comunicazione === visiva ==]

    Il talk “Arte, segni, performance. Riflessioni sulla comunicazione visiva” (15 novembre 2020, diretta streaming) esplora lo sviluppo delle pratiche performative nel panorama contemporaneo e il loro rapporto con la Lingua dei Segni.

    L’incontro introduce una riflessione sulla Lingua dei Segni e sul suo rapporto con le pratiche performative, teatrali e di Visual Vernacular, coinvolgendo alcuni dei principali professionisti nell’ambito della cultura accessibile.

    L’appuntamento è pensato come un dialogo a quattro voci tra Claudia Santeroni e Maria Marzia Minelli, curatrici impegnate in una ricerca sulla pratica della performance, Rita Mazza, direttrice artistica del Festival del Silenzio e performer segnante e Nicola Della Maggiora, artista di Visual Vernacular.

    Modera il talk Ilaria Galbusera.

    Gli interventi dei relatori approfondiscono alcune tematiche fondamentali della comunicazione visiva e del linguaggio performativo focalizzandosi sulla natura dell’elemento segnico e mettendo in luce le specificità linguistiche di una comunicazione di natura principalmente visuale.

    Associazioni volontariato Il Dono
    [=== Associazioni == volontariato ==== Il === Dono =]

    La mostra Il Dono. Sulla vita e la morte presenta opere di 7 artisti internazionali – Matilde Cassani, Alberto Garutti, Felix Gonzalez-Torres, Andrea Mastrovito, Jonathan Monk, Andrea Romano e Namsal Siedlecki – in dialogo con altrettante associazioni di volontariato.
    La mostra è pensata come dono di un dono: una restituzione alla comunità attraverso un percorso artistico e attraverso la richiesta di offrirsi per possibili forme di collaborazione con servizi sociali o di volontariato.

    Parte fondamentale della mostra è infatti la possibilità di mettersi in contatto con una serie di associazioni che operano sul territorio, al fine di poter donare loro una parte del proprio tempo.

    Le associazioni di volontariato coinvolte sono:

    • Aiuto per l’autonomia odv è un’organizzazione di volontariato nata dal centro terza età di Valtesse. Raggruppa due progetti:
    – Ol disnà (consegna pasti a domicilio alle persone anziane);
    – Autoamica (attività di trasporto sociale rivolto a persone anziane e fragili).

    • Primo Ascolto Alzheimer con l’attività Alzheimer Caffè è un punto d’ascolto offerto gratuitamente alle famiglie con un malato di alzheimer a domicilio, per superare l’isolamento che la malattia causa. Vengono proposte attività di gruppo il cui intento è sollecitare e mantenere un ottimale livello delle funzioni fisiche, psicologiche e sociali, mediante attività ludico ricreative che siano rispondenti ai bisogni ed alle necessità della persona.

    • Avis Provinciale Bergamo è l’Associazione Volontari del Sangue della provincia di Bergamo. Il suo scopo principale è la promozione del dono del sangue ed emocomponenti a cui si aggiunge l’attività di raccolta nella sede di Monterosso (Bergamo) e nelle articolazioni dislocate in provincia.

    • ENPA, acronimo di Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, è la più antica Associazione Protezionistica Italiana, fondata nel 1871 da Giuseppe Garibaldi e nel territorio orobico, la sezione ENPA di Bergamo esiste da circa 40 anni. La mission è la tutela degli animali, in particolar modo d’affezione. In ENPA si lavora gestendo la struttura zoofila per gatti bisognosi di cure e assistenza della provincia di Bergamo.

    • Fabbrica dei Sogni è un’associazione di volontariato che opera a Bergamo e accoglie 150 ragazzi/e dai 6 ai 18 anni di 15 nazionalità differenti.
    L’obiettivo della Fabbrica consiste nell’accompagnare il fanciullo in un percorso di crescita globale dove l’aspetto relazionale riveste un ruolo centrale. All’interno del centro si svolgono attività volte a promuovere accoglienza e integrazione per i ragazzi e le loro famiglie.

    • Orto Botanico è un’entità museale scientifica, culturale, educativa.
    L’Orto Botanico è un luogo di incontro e di dialogo, spazio di relazione e di trasmissione dei saperi, al servizio della società e aperto al pubblico. Le attività prioritarie sono l’esposizione, la conservazione, l’incremento e lo studio del patrimonio botanico e la diffusione della conoscenza attraverso modalità innovative.

    AUDIO-VIDEOGUIDE ACCESSIBILI
    [= AUDIO ==== VIDEOGUIDE ==== ACCESSIBILI =]

    In occasione delle mostre organizzate da The Blank, LISten Project propone audio-videoguide accessibili a persone sorde, segnanti e non, e udenti. Ogni video contiene una spiegazione delle opere in Lingua dei Segni Italiana (LIS) accompagnata da sottotitoli e voce narrante. 

    Le audio-videoguide sono realizzate nell’ottica inclusiva del Design for All, consentendo così la fruizione ai differenti pubblici. Tra le proposte elaborate rientrano anche audio-videoguide pensate per i bambini.

    Sempre nell’ottica di rendere la proposta culturale di The Blank accessibile, LISten Project propone degli approfondimenti in LIS con sottotitoli in italiano sulla riceca di alcuni degli artisti più rilevanti del panorama contemporaneo:
    – Regina José Galindo
    – Laura Pugno
    – Jessica Stockholder
    – Göksu Kunak
    – Gian Maria Tosatti 

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