Alice Tippit
Dress
2019
Olio su tela
18 x 22 pollici
Photo credit: Evan Jenkins
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON ALICE TIPPIT
Penso spesso alla fisicità di un dipinto, simile a quella di una conchiglia. Entrambi sono composti da strati di liquido sottile che si indurisce con il tempo. Prendere ad esempio le Xenophoridae, una specie di lumache di mare che si attacca gli oggetti, principalmente altri gusci, a propri intervalli regolari. L’effetto non è diverso da una corona, con punte che risultano poco invitanti per i predatori. I dipinti non hanno questo bisogno di scoraggiare. Essi estendono invece un invito, anche se ciò che ne uscirà dipende da ciò che si porta con sé. Le connessioni sono di nostra produzione.
Giovanni Kronenberg
Senza Titolo
2019
Stella marina, foglia oro 22 k
Courtesy l’artista, Renata Fabbri Arte Contemporanea, Milano e Z2o Sara Zanin Gallery, Roma
Photo credits: Cosimo Filippini
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON GIOVANNI KRONENBERG
Il problema è prevenire che l’arte diventi una promozione per qualsiasi cosa non sia la sua stessa sorprendente esistenza. Il problema è tenerla indigeribile per tanto tempo quanto risulta possibile, per ritardare il suo uso come formulazione critica. Il problema è lasciare l’arte da sola, rallentare la sua trasmutazione in retorica. Perché l’arte voleva rompere le categorie e si ritrova a stabilirne rapidamente di nuove. L’arte viene trasformata in argomentazione. Diventa addomesticata, perde il suo potenziale di disorientamento; ci riproietta verso la certezza, rinforza la certezza.
Violet Dennison
Chapter Four: Disappointment
2019
Installation view, Kunstverein Freiburg
Courtesy Kunstverein Freiburg e l’artista
Photo credit: Marc Doradzillo
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON VIOLET DENNISON
La scultura “Disappointment Epilogue” (2019) è un contenitore aperto. La sua struttura annodata è stata creata traducendo il mio libro di memorie in un codice binario. La scultura funziona sia come messaggio cifrato, sia come materializzazione dell’artista. È una nozione di corpo liberata in cui la copia esiste come aura.
Dietro alla scultura si trova “Divination 2” (2019). Quest’opera trasmette un audio crittografato, per mezzo della tecnologia data-over-sound, attraverso una rete di altoparlanti per iPhone. Il contenuto dell’audio è una divinazione della vita dell’artista attraverso un mezzo spirituale.
Noel McKenna
Road by Sea
2019
Olio su compensato
42 x 44 cm
Courtesy l’artista e
mother’s tankstation Dublino | Londra
THE BLANK CONTEPORARY ART
99 PAROLE CON NOEL MCKENNA
Il dipinto si riferisce al luogo dove la terra incontra il mare, luogo che si presta al dramma ma non sempre. In Road by Sea il mare è piatto, la strada è vuota. Mi piace guardare il mare, ma non mi piace più di tanto starvi dentro o sopra.
Il dipinto ha attraversato molte fasi, modifiche, una volta una barca a vela appariva all’orizzonte, una volta un cartello stradale e un ciclista sulla strada.
Chernobyl “Lava” – massa detta “Piede d’elefante”
1990
Fonte: Khlopin Radium Institute
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON VEIT LAURENT KURZ
Fantasmi
I fantasmi che vedo sono di una diversa Natura.
Non è l’impronta di uno spirito scomparso
Di umani o animali
È la raccolta di particelle
in forme e corpi Invisibili.
Quei corpi trovano vita attraverso i miei pensieri
Vengono all’improvviso
e se ne vanno quando decidono loro.
Mi è stato detto che sono invenzioni
Ma sono logici
Logica universale.
Sento le loro tracce, entità di vario genere.
Comunico attraverso la mia paura,
E Proteggo me stesso attraverso la ripetizione.
All’inizio i fantasmi erano nostalgici
fino a quando non si sono trasformati in natura
Trasformati in latte, funghi o latticini
li hanno abbandonati
e si sono trasformati in materia universale
molecole di ogni tipo
Nuovi fantasmi furono creati
e incontrarono la paura
[ Black and White Rule ] video
[= TB BOARD | INTERVISTA ALL’ARTISTA =]
Maya Zack
Black and White Rule
HD video, 17:45 min
2011
Courtesy l’artista e
Galleria Marie-Laure Fleisch, Bruxelles
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON MAYA ZACK
Il video Black and White Rule dell’artista Maya Zack è la seconda parte della sua Memory-Trilogy. Ha a che vedere con il tentativo dell’uomo di imporre ordine e forma alla realtà attraverso procedure di addestramento e disciplina.
Su una scacchiera di grandi dimensioni due barboncini si sottomettono agli ordini del loro addestratore mentre, attraverso l’uso di una camera oscura, le loro azioni vengono monitorate e registrate da un’impiegata nel suo ufficio situato accanto alla scacchiera. Ad un certo punto la routine ordinaria viene interrotta…
Black and White Rule è un’esperienza visiva e un omaggio all’arte del disegno.
Dafna Maimon
Frame e dialogo da “Indigestibles: And Then There’s Today / Can Us Hear Us”
Video in 4K e installazione immersiva
2020
Courtesy l’artista
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON DAFNA MAIMON
Il protagonista sta guardando un report ininterrotto sulla morte dell’ultimo orangotango. È anche arrabbiata per essersi dovuta alzare due volte dal divano per rispondere al telefono, entrambe le volte a sua madre che chiamava per sbaglio. Il suo frigorifero è pieno di carni lavorate che divora tutto il giorno senza pausa, mentre il suo intestino invia rutti S.O.S. contenenti i seguenti messaggi urgenti:
noi non ci capiamo? ci capiamo?
possiamo sentirci?
uh, noi.. diciamoci.. che, noi come noi..
ciao? ciao. ciao?
possiamo fermarci?
Marcello Maloberti
SE PERDO ME TROVO TE /
IF I LOSE ME I FIND YOU
Martellate, 2020
courtesy l’artista e Galleria Raffaella Cortese, Milano
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON MARCELLO MALOBERTI
IL MIO LAVORO NASCE DA UNO SPAVENTO
THE BLANK KITCHEN
IRENE FENARA
TÈ E BISCOTTI
Venerdì 24 gennaio 2020, ore 9:30-12
Studio di Irene Fenara
Fondazione Collegio Artistico Venturoli
via Centotrecento 4, Bologna
Venerdì 24 gennaio, The Blank propone The Blank Kitchen | Irene Fenara – Tè e biscotti, appuntamento culinario organizzato in occasione della Bologna Art Week presso lo studio di Irene Fenara a Bologna dalle 9:30 alle 12:00.
The Blank Kitchen nasce con il desiderio di far entrare alcuni dei più interessanti artisti del panorama internazionale in relazione con gli appassionati d’arte e i curiosi attraverso uno strumento trasversale e conviviale come quello del cibo e della cucina.
Nata a Bologna nel 1990, Irene Fenara è un’artista italiana che lavora soprattutto con la video installazione e la sperimentazione fotografica, incentrata sull’interazione con le fotocamere di sorveglianza. La sua ricerca indaga il concetto di tempo e memoria, lavorando con immagini che ribaltano i punti di vista e generano situazioni di disorientamento spaziale, “con un occhio rivolto alle tecnologie e l’altro al cielo”.
Christine Sun Kim
Three variations of “See Zero”
2018
Carboncino e pastello ad olio su carta
125×125 cm ciascuno
Photo credit: 2019 White Space Beijing and Yang Wei
THE BLANK CONTEMPORARY ART
99 PAROLE CON CHRISTINE SUN KIM
Dal momento che la Lingua dei Segni Americana (ASL) non ha una componente scritta come la maggioranza delle altre lingue, usiamo le parole inglesi come prestiti (ciò che è generalmente noto come “inglese segnato”) per esprimere alcuni concetti visivi segnati come messaggi scritti via email o sui socia media.
“Vedere Zero” potrebbe voler dire tre cose: “Non vedo niente”, “non riesco a vedere nulla”, e “non c’è niente da vedere”.