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    INVITO A PALAZZO 2017
    INVITO A PALAZZO 2017
    [= INVITO ===== A == PALAZZO = 2017 =]
    UBI BANCA
    07.10.17 - 08.10.17

    Sabato 7 e Domenica 8 Ottobre 2017
    UBI Banca
    Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
    Orari: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00
    Inaugurazione: sabato 7 ottobre, ore 10.30

    INGRESSO LIBERO CON VISITE GUIDATE GRATUITE alle opere d’arte contemporanea e ai capolavori della Banca, al Chiostro 
di Santa Marta e alla Torre dei Caduti.



        [== LINK ==]

    a cura di Enrico De Pascale

    INVITO A PALAZZO 2017
    ALIGHIERO BOETTI MAPPA 1984

    In occasione di INVITO A PALAZZO 2017, il tradizionale appuntamento culturale promosso in tutta Italia da ABI – Associazione Bancaria Italiana (https://www.abi.it/Pagine/Societa/Palazzi-delle-banche.aspx), UBI Banca organizza nella sua sede di Bergamo, a cura di Enrico De Pascale, Curatore e Conservatore della Collezione d’arte dell’Istituto di Credito, un omaggio alla figura di Alighiero Boetti (1940-1994), di cui ricorre il 50° anniversario del debutto sulla scena artistica internazionale, avvenuto nel gennaio 1967 presso la Galleria Christian Stein di Torino.
    Nell’autunno dello stesso anno Boetti sarà protagonista con Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali ed Emilio Prini anche della mitica esposizione “Arte povera – Im spazio” alla Galleria La Bertesca di Genova, curata da Germano Celant, che costituì l’atto di nascita “ufficiale” del movimento dell’Arte Povera.

    UBI Banca, che di Alighiero Boetti conserva una Mappa del 1984
    (arazzo, cm 130×180) tra le più rare e preziose, dedica all’artista una piccola ma accurata mostra mono-quadro, in collaborazione con Agata Boetti, l’Archivio Boetti, i fotografi Giorgio Colombo e Gianfranco Gorgoni, RAI RAITECHE, Roma.

    La mostra è accompagnata da un catalogo gratuito (italiano/inglese) – con presentazioni di Andrea Moltrasio (Presidente Consiglio di Sorveglianza UBI Banca) e Luca Gotti (Responsabile M.A.T. Bergamo e Lombardia Ovest, UBI Banca), testi critici di Anne Marie Sauzeau ed Enrico De Pascale – e da una video-intervista ad Alighiero Boetti registrata nel 1984, anno di realizzazione della Mappa della collezione UBI Banca.

    Tra le più popolari realizzazioni dell’artista, le Mappe traducono in modo spettacolare e immediatamente riconoscibile la complessità della poetica di Boetti, illustrando in forme chiare ed esplicite la sua multiforme immaginazione e il suo estro creativo.
    “Il lavoro della mappa ricamata è per me il massimo della bellezza. Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che il mondo è fatto com’è e non l’ho disegnato io, le bandiere sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente: quando emerge l’idea di base, il concetto, tutto il resto non è da scegliere” (Alighiero Boetti)

    ALIGHIERO BOETTI (1940-1994) – o Alighiero e Boetti come si firma a partire dal 1971 – nasce a Torino dove esordisce nell’ambito dell’Arte Povera nel gennaio del 1967. Nel 1972 si trasferisce a Roma, contesto più affine alla sua predilezione per il Sud del mondo. Già l’anno precedente ha scoperto l’Afghanistan e avviato il lavoro artistico che affida alle ricamatrici afghane, tra cui le Mappe, i planisferi colorati che riproporrà lungo gli anni, come registro dei mutamenti politici del mondo. Artista concettuale, versatile e caleidoscopico, Boetti moltiplica le tipologie di opere la cui esecuzione – in certi casi – viene delegata con regole ben precise ad altri soggetti e altre mani, assecondando il principio de ‘la necessità e il caso’: così le biro (blu, neri, rossi, verdi) in cui la campitura tratteggiata mette in scena il linguaggio; così i ricami di lettere, piccoli o grandi, e multicolori; o i Tutto, fitti puzzle in cui si ritrovano silhouette eterogenee tra cui sagome di oggetti e di animali, immagini tratte da riviste e carta stampate, e molto altro: davvero ‘tutto’. Ci sono inoltre i Lavori postali giocati sulla permutazione matematica dei francobolli, l’aleatoria avventura del viaggio postale e la segreta bellezza dei fogli contenuti nelle buste. Alighiero Boetti ha esposto nelle mostre più emblematiche della sua generazione, da When attitudes become form (1969) a Contemporanea (973), da Identité italienne (1981) a The italian metamorphosis 1943-1968 (1994). È stato più volte presente alla Biennale di Venezia, con una sala personale nell’edizione del 1990, un omaggio postumo nel 2001 e un’ampia mostra alla Fondazione Cini nel 2017. Tra le mostre più significative degli ultimi anni, la grande retrospettiva Game Plan in tre prestigiose sedi (il MOMA di New York, la Tate di Londra, il Reina Sofia di Madrid). Dell’ampio corpus di opere molte sono conservate in diverse sedi museali italiane ed internazionali, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il MOCA di Los Angeles, ecc). La sua opera nonché la sua figura d’artista hanno fortemente influenzato la generazione successiva e gli artisti di oggi, in Italia e nel mondo.

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