Matilde Cassani e Andrea Romano sono i vincitori del programma di residenza Il Dono, dedicato a 2 artisti residenti in Italia e realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo.
Il progetto prevede un mese di residenza presso gli spazi di The Blank, nell’area di Via Giacomo Quarenghi di Bergamo, finalizzato alla produzione di un’opera inedita sulla tematica del dono da presentare alla mostra Il Dono. Sulla vita e la morte, a cura di Stefano Raimondi, presso Palazzo della Ragione, Bergamo. La mostra, che vede la partecipazione di Alberto Garutti, Jonathan Monk, Namsal Siedlecki e Félix González-Torres, inaugurerà la X edizione del Festival Artdate, organizzato da The Blank (dal 12 al 15 novembre 2020).
La giuria, composta da Camilla Mozzato, Stefano Raimondi e Cristina Rota, ha deciso di premiare all’unanimità i progetti di Matilde Cassani (1980) e Andrea Romano (1984) , che saranno realizzato durante il periodo di residenza presso The Blank Residency rispettivamente nei mesi di settembre e ottobre 2020.
Liberamente ispirata alla storica bocca della verità il progetto “La Bocca della verità” di Matilde Cassani ha saputo interpretare lo spazio espositivo in maniera dinamica e partecipativa, abbinando la tematica del dono a quella del caso, della fortuna e della verità. L’opera consiste in una grande maschera metallica che libera nell’aria dei piccoli doni: dei fazzoletti di stoffa preziosa e ricamata con effigi e simboli che, una volta sparati fuori dalla sua bocca, volteggeranno nell’aria fino a posarsi a terra. Il pubblico potrà portare a casa il dono che verrà emesso dalla bocca della verità in momenti non
annunciati. I ricami dei doni saranno parole di buon auspicio: simboli e riferimenti a cavallo tra superstizione, fortuna e verità.
Il progetto di Andrea Romano è stato premiato per la sua capacità di interpretare la tematica del dono nel pieno spirito di condivisione e collaborazione, configurandosi al contempo come dono verso il pubblico e a sostegno a un ulteriore progetto artistico. Andrea Romano realizzerà un lavoro attraverso uno scambio con l’artista Massimo Grimaldi (Taranto 1974). Il progetto prevede l’impiego di una parte del budget di produzione a sostegno di “.give”, un’app ideata da Massimo Grimaldi partendo dalla premessa che una comunità, per definirsi tale, deve essere necessariamente solidale. In cambio Andrea Romano avrà accesso al materiale grafico e testuale dell’app, che elaborerà sotto forma di ritagli. Una versione digitale delle opere prodotte saranno scaricabili gratuitamente dalla landing page di .give, mentre gli originali costituiranno la mostra presso Palazzo della Ragione. Infine sarà realizzata una grossa quantità di stampe che il pubblico potrà prendere e portare con sé. La pratica artistica si configura così come l’incontro tra la sfera personale e soggettiva e la sfera collettiva fatta di valori condivisi.
Si ringraziano Andrea Balatti e Lucia Colombo.
Bio:
Matilde Cassani moves on the border between architecture, installation and exhibition design. Her practice reflects the spatial implications of cultural pluralism in the contemporary Western context. Her works have been showcased in many cultural institutions, galleries and published in several magazines such as Architectural Review, Domus, Abitare, Arqa, Arkitecktur, MONU magazine on Urbanism.
She has been a resident fellow at “Akademie Schloss Solitude” in Stuttgart and at the “Headlands Center for the Arts” in San Francisco. Storefront for Art and Architecture in New York hosted her exhibition “Sacred Spaces in Profane Buildings” in September 2011. She moreover designed the National Pavilion of The Kingdom of Bahrain at the XIII Venice Architecture Biennale in 2012 and she took part of the XIV Venice Architecture Biennale (Monditalia) with the piece “Countryside worship”, recently acquired by the Victoria and Albert Museum in London.
Andrea Romano (1984) vive e lavora a Milano. Andrea Romano è considerato tra gli artisti più interessanti della sua generazione. Diplomato all’Accademia di Brera di Milano, ha preso parte, tra le altre, nel 2016 alla 16° Quadriennale di Roma, all’esposizione The Picture Club presso l’Accademia Americana di Roma e alla mostra Ennesima a cura di Vincenzo De Bellis alla Triennale di Milano, alla collettiva Sous les Paves, la Plage nel 2012 della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, nel 2015 un solo show alla galleria Gaudel de Stampa di Parigi e nel 2011 alla Gasconade di Milano.
La Residenza IN PRATICA è il progetto vincitore del bando “Per Chi Crea”, sostenuto da Mibac e SIAE, realizzato in collaborazione con AIR – artinresidence e in partnership con da FARE e Viaindustriae. Da ottobre a novembre 2019, 6 artisti italiani under 35, selezionati da una giuria internazionale, realizzano un programma di residenza tra Foligno e Bergamo.
Gli artisti sono stati scelti tra i candidati dalle residenze della rete di AIR-artinresidence chiamate a collaborare al progetto proponendo ciascuna fino a un massimo di due artisti italiani under 35.
I vincitori sono:
Giovanni Chiamenti candidato da VIR Viafarini-in-residence, Matteo Coluccia candidato da GuilmiArtProject, Edoardo Ciaralli candidato da GuilmiArtProject, Mattia Ferretti candidato da Diogene-Bivaccourbano, Ludovico Orombelli candidato da R.A.M.O. Ritratto a Mano e Roberto Memoli candidato da RAMDOM.
La giuria che ha selezionato gli artisti vincitori è composta da Stefano Raimondi, Carlo Sala e Eugenio Viola.
The Blank è lieta di annunciare l’OPEN STUDIO di Simona Andrioletti e Filippo Marzocchi, vincitori della seconda edizione del programma di residenza d’artista HIGHLIGHTS.
Il 15 febbraio alle 18.00 in occasione della premiazione e dell’Open Studio finale, ospitato presso lo spazio QUARENGHICINQUANTA, gli artisti presenteranno il progetto artistico realizzato durante la loro permanenza sul territorio.
Simona Andrioletti presenterà il progetto Google IT! realizzato con gli studenti del Liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù. Il lavoro nasce da alcune riflessioni sull’orazione di Moravia ai funerali di Pasolini, da un video YouTube e da una lettera scritta da Umberto Eco al nipote adolescente al quale spiega l’importanza di allenare la memoria e l’importanza del sapere.
L’artista ha chiesto agli studenti di formulare delle domande riguardanti argomenti che, secondo loro, è fondamentale conoscere. Domande legate a temi studiati che per loro è stato fondamentale conoscere e che vorrebbero tramandare.
Filippo Marzocchi durante il suo periodo di residenza si è dedicato alla produzione pittorica in particolare alla serie “Icon”, dove attraverso la struttura iconica del quadro prende in analisi la relazione tra pittura e devices tecnologici, mettendo in risalto il rapporto tra l’uomo e questi oggetti. Fondamentale in questa produzione è la costruzione di telai modellati in una forma riconoscibile per i suoi angoli arrotondati e un uso definito di una precisa paletta di colori e la ricerca di insegne e segnaletica stradale verticale come supporti pittorici.
Il programma di residenza HIGHLIGHTS è realizzato in partnership con FARE, con il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, rivolto ad artisti under35 residenti in Italia. I progetti sono stati selezionati dalla giuria internazionale composta da Domenico De Chirico (curatore indipendente e direttore artistico di DAMA), Stefano Raimondi (curatore e critico) e Driant Zeneli (artista e direttore artistico di Mediterranea18).
GLI ARTISTI
Simona Andrioletti, nata a Bergamo nel 1990, vive e lavora a Monaco. Ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera studiando con Gianni Caravaggio. Ha studiato arti visive presso l’Academie der Bildenden Kunst di Monaco di Baviera con i professori: Gregor Schneider, Simon Starling e Olaf Nicolai. Simona è stata selezionata tra i finalisti del Talent Prize per due anni e ha partecipato alle relative mostre al MACRO di Roma nei mesi di ottobre 2016 e dicembre 2017. Ha esposto alla Fabbrica del Vapore di Milano, alla Nir Altman Galerie, Stiftung Federkiel e al Kunstverein München e.V a Monaco di Baviera, al Réfectoire des nonnes e a Palais Bondy a Lione, al Waterworks Falkenstein ad Amburgo. La sua prima mostra personale “And there was evening and there was morning” è stata ospitata nel 2016 alla galleria Twenty14 Contemporary di Milano. È una delle fondatrici della Residenza d’artista Carloforte, una residenza d’artista sull’isola di San Pietro in Sardegna.
Filippo Marzocchi è nato nel 1989 a Forlì. La sua pratica si basa su immagini e suoni, sviluppati e approfonditi attraverso la pittura, la performance e progetti site-specific. Il suo lavoro indaga la percezione umana, sviluppando una ricerca sulla struttura della realtà e su come gli uomini percepiscono lo spazio e il tempo in un movimento continuo. Il suo lavoro è stato esposto in istituzioni, gallerie e spazi indipendenti come: Zabludowicz Collection, Londra; PAV Parco Arte Vivente, Torino; Istituto italiano di cultura di Parigi, Parigi; UCA, Canterbury; Piramidon Centre d’Arte Contemporani, Barcellona; MAMbo, Bologna; LOCALEDUE, Bologna; CAR DRDE, Bologna; Sale Docks, Venezia; Gaffdabasso, Milano; Galeria Fran Reus, Palma di Maiorca. Ha partecipato a residenze come: Cripta747, Torino; Progetto Borca, Dolomiti Contemporanee; ManufattoinSitu, Viaindustriae; Esecuzione di Santa Caterina, Viaindustriae. Nel 2016 ha co-creato con Mattia Pajè lo spazio Gelateria Sogni di Ghiaccio a Bologna. È rappresentato da Galeria Fran Reus dal 2016.
SI RINGRAZIANO:
Prof. Enrico De Pascale
Spazio Quarenghi50
F.lli Allieri
PER INFORMAZIONI:
The Blank Contemporary Art
Via G. Quarenghi 50 – 24122 Bergamo, Italy
PH +39 035 19903477
E: info@theblankresidency.it
Valentina Furian, supernatural ground, 2017, still da video
Letizia Scarpello, Troppo Umano, opera site-specific, idropittura su parete, moquette naturale, gommapiuma, varie in alluminio, coloranti per tessuti, flebo, Macao, Milano, 2018
Valentina Furian e Letizia Scarpello sono le vincitrici della prima parte di HIGHLIGHTS.
I progetti sono stati selezionati dalla giuria internazionale composta da:
Domenico De Chirico (curatore indipendente), Stefano Raimondi (curatore, Presidente The Blank) e Driant Zeneli (artista e direttore artistico di Mediterranea18).
Valentina Furian (Venezia, 1989, vive e lavora tra Venezia e Roma). La sua ricerca si sviluppa a partire da processi di rielaborazione della realtà attraverso l’inserimento di forme deviate dalla consuetudine. È interessata alla riappropriazione, attraverso l’addomesticamento umano della natura. L’interesse dell’artista mira anche alla creazione di nuovi luoghi, modellando lo spazio a livello scultoreo e creando nuovi enviroments.
Letizia Scarpello (Pescara, 1989, vive e lavora a Milano). Ha studiato Costume e Scenografia all’Accademia di Brera di Milano dopo una laurea triennale in Fashion Design all’Istituto Marangoni di Londra. Analizzando il mondo tessile in relazione alle attitudini umane e agli ambienti sociali ha gradualmente concentrato le sue attenzioni sull’idea di relazione prendendo spunto anche dalla danza, che ha praticato per più di dieci anni, il teatro e le performing arts.
Le artiste avranno la possibilità di sviluppare i progetti presentati legati alla loro pratica artistica e di incontrare il pubblico attraverso open studio e conferenze informali in cui presenteranno il loro lavoro e la loro attività.
Maëlle Cornut, Cu/Pb/Zn, installation with wood and lights, collective show for Jungkunst at Winterthur in october 2017
Marta Margnetti, Ecken, painted wood, Centre Pasquart, Bienne 2016
The Blank è lieta di annunciare il progetto di scambio di residenza “ATTRAVERSAMENTI,” un progetto nell’ambito di «Viavai+», iniziativa promossa dai cantoni Ticino e Vallese e della Regione Lombardia in collaborazione con la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.
Il programma di scambio di residenze favorisce la mobilità di artisti ticinesi, vallesani e lombardi operanti nel campo delle arti visive. Le residenze daranno la possibilità agli artisti selezionati di avere un periodo di tempo di due mesi da dedicare alla creazione, allo sviluppo e al rafforzamento di progetti creativi, entrando in contatto con la regione ospitante e con attori di interesse artistico, culturale e formativo. La residenza si prefigge di agevolare, condividere, sostenere, valorizzare, promuovere e comunicare lo sviluppo e la mobilità di un progetto capace di essere una sintesi e una fusione di un percorso tra il luogo di partenza e quello di residenza, di promuovere un’ampia serie di interventi per accrescere l’esperienza professionale dell’artista e al contempo permettere una adeguata conoscenza di quello che è il complesso sistema dell’arte contemporanea in Lombardia e in Italia.
Gli artisti che prenderanno parte al progetto presso la sede di The Blank sono:
dal 1 marzo al 30 aprile Maëlle Cornut (1986) – Canton Vallese
Maëlle Cornut (1986) è un’artista svizzera e allieva del CCC Research Master della Geneva School of Art and Design (HEAD). Le sue opere sono esposte regolarmente in Svizzera e altrove, tra cui Italia, Grecia, Bulgaria, Romania e Lituania.
La sua ricerca si concentra sui concetti relativi a studi di genere, sociologia, biologia e botanica. Maëlle Cornut si ispira anche agli universi mutuati dalla fantascienza per ricreare nuove narrazioni e ampliare la gamma di possibilità.
Dal 15 maggio al 15 luglio Marta Margnetti (1989) – Canton Ticino
Marta Margnetti (1989) vive e lavora tra Bern e Lugano.
La sua pratica è caratterizzata da un forte interesse verso l’intersezione delle arti applicate, del design e dell’artigianato. I suoi progetti spesso dialogano con l’architettura circostante. La perfezione della geometria è costantemente misurata con l’artigianato e l’imprevisto che esso comporta. In questo modo, le sue opere sono sospese tra la cultura del fai-da-te e l’estetica quotidiana del design industriale moderno, che ha portato in primo luogo l’astratto linguaggio formale del modernismo alle masse. Il suo approccio si trova sulla soglia tra il controllo e l’imprevisto di una tecnica, lasciando spazio e tempo a incidenti, errori, alla ricerca di un equilibrio tra forme definite e possibili.
Gli artisti italiani invitati da The Blank a partecipare al progetto di residenza VIAVAI+ sono:
Diego Marcon presso Malévoz Quartier Culturel de Monthe, Canton du Valais
Tea Androletti presso Sasso Residency, Vairano S. Nazzaro, Canton Ticino
http://www.viavai-cultura.net/progetto/27/Scambio-di-residenze
Irene Fenara, Le interne differenze, 2017, installazione, pellicola su vetro e 4 fotografie su plexiglass, dimensione ambiente, photo credit Carlo Favero, courtesy the artist and P420, Bologna
Yasen Vasilev, Nutricola, 2016, Vilnius
[ PROJECT PROPOSAL RESIDENCY V EVENTS ]
La Residenza d’artista proposta da The Blank Contemporary Art è arrivata alla sua quinta edizione. I vincitori sono Irene Fenara (Bologna, 1990) e Yasen Vasilev (Sofia, 1988), scelti tra più di 150 candidature internazionali.
Il progetto di Project Proposal Residency è pensato come un momento di incontro e di lavoro, un’occasione per condividere idee ed esperienze.
Durante il periodo di permanenza, gli artisti hanno modo di interagire con The Blank ed entrare in contatto con le realtà culturali che a Bergamo si occupano di arte contemporanea.
L’Open Studio, organizzato a conclusione della residenza, è l’occasione per presentare i progetti e l’esito della ricerca condotta.
La V edizione di Project Proposal Residency si svolgerà dal 16 Ottobre al 18 Novembre.
BIO ARTISTI
IRENE FENARA (1990, Bologna, dove vive e lavora) tra le esposizioni nel 2016 ha partecipato a Give me yesterday a cura di Francesco Zanot, Fondazione Prada Osservatorio, Milano; La disfatta dell’immagine a cura di Carlo Sala, Cà dei Ricchi, Treviso; la mostra personale Se il cielo fugge curata da Amerigo Mariotti e Daniela Tozzi, Adiacenze, Bologna. Nel 2017: la mostra personale Le interne differenze, P420, Bologna; Family Matters il progetto di Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna; Essere politico, a cura di Filippo Maggia e Chiara Dall’Olio, Fondazione Fotografia Modena, Modena.
Interessata a differenti medium espressivi, con un’attenzione particolare a video e fotografia, Irene Fenara crea installazioni incentrate sul concetto di tempo e memoria, lavorando con immagini che ribaltano i punti di vista e generano situazioni di disorientamento spaziale. L’orientamento nello spazio fisico, i rapporti di vicinanza e lontananza e la conseguente necessità di movimento sono il punto di partenza della sua ricerca che spesso genera prospettive verticali che portano lo sguardo della mente verso l’alto. L’utilizzo dei dispositivi ottici ed elettronici di diverso tipo, spesso in maniera impropria e profanandone la funzione basilare, diventa strumento di osservazione del mondo, alla ricerca di un piccolo significato poetico.
YASEN VASILEV (1988, Sofia, Bulgaria,) è un produttore di performance, formatosi alle accademie teatrali di Sofia e di Shanghai. Autore di due collezioni di poesie e quattro teatrali: The Walled In (2012-2013, Teatro Nikolay Binev, Sofia), Borgestriptych (2014, Swatch Art Peace Hotel, Shanghai), Elevation 506 (2015-2016, workshop a Vienna, Sofia e NYC) e Ishmael (2016, Nau Ivanow, Barcellona). Autore di Nutricula, un progetto in corso presentato in Asia e in Europa, dove gli artisti provenienti da diversi ambiti interpretano lo stesso concetto. Il suo ultimo testo teatrale inaugura a ottobre 2017 a Viterbo, Italia, su commissione del festival Quartieri dell’arte.
Il progetto su cui si svilupperà la sua ricerca è NUTRICULA, una performance fisica solista che esamina il corpo come campo di battaglia di schiavitù e forze liberatorie. Mette il performer in una lotta fisica intensiva con se stesso per provare e ri-immaginare i limiti del corpo. NUTRICULA mira a creare un linguaggio fisico grezzo e potente e ad influenzare il pubblico con un minimo contenuto di elementi: nessun costume, set, musica o luci. La strategia di NUTRICULA è quella di liberare il corpo e le azioni fisiche dal significato imposto loro (genere, classe, razza). NUTRICULA è stato ispirato dall’immortale turritopsis nutricula – l’unico organismo noto all’uomo che non muore mai. NUTRICULA è stato realizzato in Cina, Portogallo e Lituania, ogni volta con un collaboratore diverso ed è stato sostenuto da Shanghai Academy di teatro, Minsheng Art Museum, Arts Printing House e Atalaia Artes Performativas.
RESIDENCY EVENTS
– 27 Ottobre dalle h. 18.00 alle h. 20.00
Spazio Giacomo, via Quarenghi, 33 – Bergamo
Conferenza informale di presentazione con gli artisti Irene Fenara e Yasen Vasilev
– 10 Novembre dalle h. 19.00
via Quarenghi, 50 – Bergamo
The Blank Kitchen | Irene Fenara & Yasen Vasilev
Gli artisti ospiti cucineranno per un gruppo di persone un menù d’artista a loro discrezione.
Su prenotazione: associazione@theblank.it
– 18 Novembre dalle h. 16.00.
Spazio Giacomo, via Quarenghi, 33 – Bergamo
Presentazione delle opere e delle idee progettuali realizzate sul territorio. Questa fase conclusiva raccoglie le proposte nate contestualmente alla permanenza e agli stimoli legati al territorio.
Si ringrazia Accademia di belle arti G.Carrara.
La V edizione di Project Proposal Residency si svolge dal 16 Ottobre al 18 Novembre ed è resa possibile grazie al contributo di Regione Lombardia.
Il progetto è realizzato nell’ambito di AIR tour, un progetto nato dalla partnership tra AIR – artinresidence / FARE e The Blank Contemporary Art, in collaborazione con il Distretto Culturale della Valle Camonica, con il sostegno di Fondazione Cariplo.
Apparatus 22, The Elastic Test, 2016,
performance in Bucharest
Dario Bitto, The Sea Around the Corner (Frame From)
2 minutes, Full HD, Mono, Colour.
I vincitori della IV edizione di Project Proposal Residency sono Apparatus 22 e Dario Bitto
La residenza inizierà il 18 ottobre.
BIO ARTISTI
APPARATUS 22 è un collettivo di artisti nato nel Gennaio 2011 a Bucarest, formato da Erika Olea (b. 1982, Bucharest), Maria Farcas (b. 1977, TarguMures), Dragos Olea (b. 1979, Bucharest) e Ioana Nemes (1979, Bucharest – 2011, NY).
Il collettivo, che ora lavora tra Bucarest e Bruxelles, inizia a prendere forma durante la IASPIS Residency a Stoccolma nel 2010.
Hanno partecipato a mostre e festival internazionali:
MUMOK, Viena (AT), Museion, Bolzano (IT), Brukenthal Museum Contemporary Art Gallery, Sibiu (RO), MAK, Viena (AT), SteirischerHerbst, Graz (AT), Drodesera Festival, Dro (IT), Young Artists Biennial, Bucharest (RO), AkademieSchloss Solitude, Stuttgart (DE), Gyeonggi Creation Center (KR), Salonul de Proiecte, Bucharest (RO), TIME MACHINE BIENNIAL OF CONTEMPORARY ART, D-0 ARK UNDERGROUND, Konji (BIH), TRAFO Gallery, Budapest (HU), Future Gallery, Prague (CZ), Oberwelt, Stuttgart (DE), Ujazdowski Castle – Centre for Contemporary Art, Warsaw (PL), WürttembergischerKunstverein Stuttgart (DE), Contemporary Art Museum (MNAC), Bucharest (RO), GaleriaNicodim, Bucharest (RO), Nieuwe Vide, Haarlem (NL), KunstMuseum Linz (AT), Osage Foundation (Hong Kong). Hanno rappresentato la Romania alla Biennale del 2013.
Nel 2015 hanno vinto “BIVACCOURBANO_R RESIDENCY 2015”, offerto da Progetto Diogene (Torino)
DARIO BITTO (Messina, 1989) lavora tra Milano e Pordenone.
Ha ideato il progetto Agreements To Zinedine, sviluppato fra artisti e gallerie di Milano.
Formazione:
2009 / 2012 Accademia di Belle Arti, Palermo
2013 / 2016 Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
2016 Contemporany Art Markets – NABA, Milano
Selected Exhibition:
2015_ Academy Awards 2015, Viafarini, Milano
2015_ Sometimes She Prays, durante Festival Studi, La Cattedrale Studio, Milano
2014_ ILOVEDAIELBUREN, curato da Tile Project Space, Milano
2014_ Open Studios, The Spring Awakening per Miart Fair, Accademia di Belle Arti di Brera, Milano
2014_ Open Studio: Il sogno di mia zia (e non perché io non ne abbia), Milano
2013_ Percorsi e Intenti: Marra, Monforte San Giorgio/Messina
2012_ The Next Stop, Accademia di Belle Arti, Palermo
Project Proposal Residency è un programma di residenza d’artista.
Lo scopo del progetto è quello di dare ospitalità ad artisti italiani ed internazionali per un periodo medio/breve e di offrire loro alloggio e relazioni volte a sviluppare le loro ricerche artistiche, pratiche e teoriche. La residenza è pensata come un luogo di incontro e di lavoro dove condividere idee ed esperienze. Agli artisti in residenza sarà chiesto di lavorare ad una proposta di progetto/idea che sarà sviluppata durante il periodo di residenza e di condividerla con The Blank. La proposta di progetto sarà presentata alla conclusione del periodo durante la giornata dedicata all’Open Studio.
BIO artisti
Elida Brenna Linge (1982) è un’artista norvegese, il cui lavoro spazia dall’installazione, al disegno al libro d’artista, dalla fotografia al video.
Negli ultimi anni la sua pratica si è radicata all’interno del suo contesto: la fattoria di famiglia in un fiordo della Norvegia occidentale. Il suo lavoro è una ricerca continua sulle strutture, sia fisiche che semantiche, e sugli aspetti di controllo.
Ha ricevuto un MFA alla Bergen National Academy of the Arts (2010). Ha lavorato ad un progetto biennale con Andreas Siqueland, conclusosi nel 2015 con la mostra Winterstudio/Hansplassen at KUBE, Ålesund. Altre mostre recenti includono A Gust of Wind at DNA Art Space, London Ontario (CA) e SALE parte del parallel programme a Manifesta 10 in St.Petersburg (RU).
Alcuni suoi lavori sono in mostra alla Walter Phillips Gallery parte di Video Art @ The Banff Centre series.
Roberto Fassone (1986) realizza lavori che esplorano e indagano i processi e le strategie che regolano la produzione di opere contemporanee.
Nel 2012 ha progettato sibi, un software per la produzione di potenziali opere d’arte.
Nel 2014 ha presentato Jeg Er Enorme Jævler, un film e performance in due capitoli.
Negli ultimi anni ha esibito e performato a Carroll/Fletcher, Londra, ZHdK, Zurigo, MAMbo, Bologna, MARS Gallery, Melbourne, Link Cabinet e Museo La Ene, Buenos Aires. Nel 2014 è stato inserito nella Jury Selection del 17th Japan Media Arts Festival e recentemente è stato selezionato per il Live Works Performance Act Award a Fies (Dro, TN).
Project Proposal Residency è un progetto di residenza d’artista, pensato come luogo di incontro e di lavoro dove condividere idee ed esperienze, che si rivolge ad artisti italiani e internazionali impegnati nelle arti visive, nella fotografia, nel film e nei video, nella media art, nella performing art e nella musica. Lo scopo primario è di offrire ospitalità e occasioni di relazioni volte allo sviluppo delle loro personali ricerche artistiche, pratiche e teoriche. Il programma di residenza prevede che due artisti, selezionati tra le richieste ricevute, condividano per un mese l’alloggio, messo a disposizione da The Blank. Agli artisti è stato chiesto di lavorare ad una proposta di progetto o di idea da sviluppare durante il periodo di residenza e di condividerla con The Blank. Dal 08 aprile al 18 maggio The Blank Residency ospita Christian Fogarolli (Trento, 1983) e Jan Keasbach.
CHRISTIAN FOGAROLLI / STATEMENT E BIOGRAFIA
Christian Fogarolli nasce a Trento nel 1983. Consegue nel 2010 il Master immagine: studio, diagnostica e restauro su dipinti antichi, moderni e contemporanei presso l’università di Verona e si laurea anno successivo in Gestione e Conservazione dei Beni Culturali. estero. Nel 2012 è stato selezionato per dOCUMENTA(13) con la presentazione esclusiva del progetto di ricerca Lost identities mostrato nel padiglione The Worldly House e nel 2013 rappresenta la sezione contemporanea in La Magnifica Ossessione presso il Museo Mart di Rovereto. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra le quali la AGI Collection veronese e la fondazione Benetton.
Il percorso e il lavoro di Christian Fogarolli si caratterizzano da un marcato interesse verso sistemi identitari singoli e collettivi indagati attraverso diverse prospettive e tramite una frequente ricerca d’archivio. I lavori analizzano dinamiche sulla percezione dell’immagine e dell’oggetto in rapporto alla soggettività, sondano i legami con l’anormalità e la devianza e pongono interrogativi sul patrimonio di immagini che disponiamo e sull’uso a cui lo destiniamo.
JAN KAESBACH / STATEMENT E BIOGRAFIA
Jan Keasbach vive e lavora a Francoforte. Ha completato gli studi alla Raskin University di Oxford distinguendosi come miglior studente del suo anno. Nel corso della sua carriera universitaria ha avuto mostre, tra le altre, all’University Club di Oxford, The Other Art Fair, Londra, alla MOLT Gallery, St Anne College. E’ stato assistente degli artisti Justin Coombes e Tom Hunter. Al termine degli studi ha vinto il premio Kevin Slingsby ed è stato selezionato per il Patform Graduate Scheme. Nel Luglio 2013 ha partecipato al programma di residenza d’artista della Deutsche Börse Residency al Frankfurter Kunstverein, Germania Nel Decembre 2013 è finalista per la borsa di studio della città di Francoforte.
Il suo lavoro fotografico parte dalla tradizione documentaristica ma è anche ispirato dalla storia dell’arte e della fotografia. L’unione e la collisione di diversi stati, ambiti o mondi sono temi ricorrenti in serie come ‘Assindia project’,‘People of the 21st century’ o come e per la riconosciuta serie ‘Picture for…’.
The Blank Residency presenta Miguel Guzmán Pastor: The METARESIDENCY Project A cura di: Cristina Rota, Paola Tognon 2 - 11 settembre 2013 Sede: The Blank Residency, Via Quarenghi 50, Bergamo, Italia info@theblankresidency.it www.theblankresidency.it THE METARESIDENCY PROJECT / 2-11 SETTEMBRE 2013 Da due anni Espacio Islanda offre un particolare programma di residenze d’artista “microResidencies”: 2 ore di residenza e 2 Euro di contributo per gli artisti che vi partecipano. Ogni artista selezionato è chiamato a trasformare lo spazio a disposizione mentre il pubblico è invitato a essere testimone del processo di produzione o del risultato finale dell’intervento. L’artista Miguel Guzman, durante la sua residenza a The Blank Residency inviterá quattro artisti a realizzare una serie di microresidenze nel suo studio, creando il MetaResidency Project. THE METARESIDENCY PROJECT / STATEMENT Il lavoro di Miguel Guzman si sviluppa, con rabbia ed eleganza, tra l’intimo e il pubblico, tra il soggettivo e il sociale. Guzman ama e trasforma la bellezza, al fine di moltiplicarla, utilizzando diversi media. Lo scopo del suo lavoro è il condividere storie. Attraverso immagini, suoni, azioni, costruisce esperienze ipnotiche e intense per lo spettatore. I suoi lavori si presentano semplici, accessibili e delicati e, nello stesso tempo, rendono l’esperienza stessa di chi li osserva nel tema principale del suo lavoro. MIGUEL GUZMAN PASTOR / BIOGRAFIA Miguel Guzman Pastor è nato a Madrid dove vive e lavora. E’ architetto, artista, curatore e professore. Nel 2000, dopo aver ottenuto la laurea in architettura presso il Politecnico di Madrid, ha collaborato con Joep Van Lieshout nella crazione di AVL Free State. Tra il 2000 e il 2006 Guzman fonda Table, atelier per le arti e l’architettura, vincendo il Gold Promax Award al miglior TV Set europeo e realizzando, inoltre, il Padiglione Messicano (ARCO, Madrid, Plaza Colon, Barcelona, Guggenheim Square, Bilbao, 2003-2005). Nel 2000 fonda El Intruso, collettivo di sound art ancora attivo, creando soundtrack originali per il teatro e film. Il suo lavoro è stato presentato in molte istituzioni culturali: Clepsydra e Drain Site (The Place Theatre, Londra, 2009 e 2010), Irma (Espacio Menosuno e Galeria Lapieza, Madrid, Cue Festival, Berlin, 2011), From 6 Cycle (Galeria Charpa, Valencia, El Patio de MH, Madrid, Kunst Gallery, Edimburgh, Cafe MIR, Oslo, Proyector Festival, Madrid e Milan, The Milk Factory, Chicago. Le sue collaborazioni includono: Crash (Damien Hirst Showroom, Londra), ysidejamosdeserartistas (Teatro Pradillo e Casa Encendida, Madrid, 2013), Scarpia (Cordoba, 2013). Professore in Scenografia e Disegno presso l’Universitá Nebrija di Madrid, è curatore presso il centro La Industrial (Madrid) e direttore a Espacio Islandia, Madrid. Nel 2010 e nel 2013 ha ricevuto la borsa di studio del Ministero della Cultura e degli Affari Esteri spagnoli. THE METARESIDENCY PROJECT / PROGRAMMA Mercoledì 4 Settembre dalle 18.00 alle 20.00: Souvenirs, Pasquale Gadaleta Giovedì 5 Settembre dalle 18.00 alle 20.00: Surplus Value, Simona Da Pozzo Venerdì 6 Settembre dalle 18.00 alle 20.00: This is not a MicroResidency, Miguel Guzman, Francesca Santambrogio, Arjan Shehaj, Giacomo Regallo Sabato 7 Settembre dalle 18.00 alle 20.00: Senza Titolo, Maria Tassi Domenica 8 Settembre dalle 18.00 alle 20.00: Mutuo, Pamela Del Curto Martedì 10 Settembre dalle 19.00: Presentazione finale Tutte le MicroResidenze (dal 4 all’8 settembre 2013) e l’appuntamento finale di martedì 10 settembre (dalle ore 19.00) si terranno presso The Blank Residency in via Quarenghi 50, Bergamo, e sono aperti al pubblico senza necessità di prenotazione. THE METARESIDENCY PROJECT / DETTAGLIO DEL PROGRAMMA Mercoledì 4 Settembre dalle 18.00 alle 20.00 Pasquale Gadaleta, Souvenirs Descrizione del progetto: Il progetto consiste nel diffondere per via Quarenghi, l’opera di Gaetano Donizetti “Otto mesi in due ore” (o gli esiliati in Siberia) attraverso un megafono che comprerò con i 2 euro dallo shop cinese e che posizionerò sulla finestra del cortile interno. I visitatori che seguiranno la musica entreranno in una stanza attraversando la soglia cosparsa di pigmento blu del Marocco: lo spazio che verrà creato sarà quello che i fruitori stessi delineeranno attraverso le loro tracce. Oltrepassando il limite, si avrà un cambiamento percettivo dello spazio, dovuto alle impronte dei visitatori, come quando si entra in un nuovo territorio. Alla fine delle due ore raccoglierò il pigmento ‘sporcato’ dalle persone, che conserverà in questo modo la memoria di Bergamo, per utilizzarlo in altri progetti. Utilizzo del budget di 2 euro: un megafono comprato dallo shop cinese Giovedì 5 Settembre dalle 18.00 alle 20.00 Simona Da Pozzo, Surplus Value Descrizione del progetto: Due Euro frazionati, nascosti, ricercati, mappati, collezionati e catalogati per una ipotetica moltiplicazione del valore. Con questo progetto, propongo un intervento alchemico: monete di acciaio e rame verranno trasformate in oro da un piccolo protocollo ricreativo. Con “Surplus Value” tento il fruitore in modo ricreativo per rendere visibile come il creare attenzione sia una azione di attribuzione di valore che modifica i dispositivi di relazione. L’intervento può restare allo stato di potenza o può essere agito dai fruitori. Mentre nascondo 200 monete da 0,01 euro nella casa di residenza, I visitatori staranno nella stanza “Studio d’Artista 2”. Qui, ci sarà un computer connesso tramite skype al mio smartphone che seguirà I miei movimenti attraverso le stanze. Gli invitati non potranno vedere precisamente le mie azioni ma potranno indovinare alcuni indizi anche attraverso I suoni. In un secondo momento, le persone saranno invitate a cercare le monete in modo dissimulato, continuando a chiacchierare amabilmente con le altre persone. Quelli che avranno raccolto e a mappato delle monete potranno tenerle e ricevere un certificato di autenticità di “Surplus Value”. Le monete restanti diventeranno la traccia dell’azione. L’ammontare esatto del “Surplus Value” sarà calcolato sulla base delle quotazioni del giorno in cui avrà luogo l’azione. Indicativamente, ogni moneta da 0,01 euro trovata (2,3 gr di acciaio 94,35%, e rame 5,65%, valore = 5 euro al 1 kg) avrà un valore di 69 euro (2,30 gr di oro al prezzo di 30.000 euro al kg). Il documento certificherà un “Surplus Value” di 68,99 euro per ogni moneta. Utilizzo del budget di 2 euro: I 2 euro saranno cambiati in monete da 0,01 euro Venerdì 6 Settembre dalle 18.00 alle 20.00 Miguel Guzmán Pastor, Francesca Santambrogio, Arjan Shehaj, Giacomo Regallo, This is not a MicroResidency In riferimento al recente intervento del filosofo Slavoj Zizek : “Nel XX secolo abbiamo forse cercato di cambiare il mondo troppo velocemente. Il tempo deve essere reinterpretato, iniziare a pensare… dovremmo essere molto attenti a ciò che facciamo”; stabilendo un parallelismo con l’ultimo lavoro di Jafar Panahi “This is not a film”, Miguel Guzmán Pastor invita gli artisti a condividere e a spiegare i progetti di microResidenza da loro proposti, senza che siano realizzati. Durante l’incontro di condivisione gli interventi degli artisti saranno filmati per realizzare il film “This is not a microResidency”. Durante le 2 ore si deciderà l’utilizzo dei 2 euro. Il film, realizzato da Miguel Guzmán Pastor sarà presentato l’ultimo giorno di The metaResidency Project, martedì 10 settembre presso The Blank Residency. Francesca Santambrogio, Reunion Descrizione del progetto: The Blank Residency è una casa temporanea, dove il privato è condiviso dai vari ospiti che nel tempo l’hanno abitata, l’abitano e l’abiteranno. Ogni inquilino lascia una traccia e gli oggetti la conservano. Alcuni prodotti vengono acquistati, usati, consumati ed infine abbandonati, diventando un’eredità inconsapevole per l’ospite futuro. Nelle dispense rimangono bottiglie d’olio, pacchi di pasta o barattoli di caffè mai terminati. Sui bordi della vasca da bagno shampoo e bagnoschiuma a metà. Nei bicchieri sono stampati baci che lo sgrassatore ha lavato via. Io vorrei, come inquilina per due ore dell’appartamento, mettere in comunicazione gli incontri mancati, sospesi, che gli oggetti conservano. Sarà una ricerca e raccolta di questi elementi, al fine di combinarli in micro-reazioni, capaci di procedere autonomamente ed infine di esaurirsi. Col mio intervento intendo costruire semplici dispositivi (il rubinetto che gocciola sul detersivo, fino a riempire il lavandino di schiuma; la sedia che oscilla perché una gamba poggia su un surgelato che si scioglie…) che rendono viva la stanza, indipendentemente dalla presenza di persone al suo interno. Vorrei che gli oggetti che faccio incontrare generassero dinamiche, si animassero, magari cadessero, rivelassero leggi fisiche, producessero odori o suoni. Mi piace immaginare che si muoveranno come gli abitanti di quell’appartamento, dei coinquilini che si ritrovano. E poi si salutano. Il luogo nel quale immagino di intervenire è la cucina, poiché gli elettrodomestici e gli arredi consentono di creare molte situazioni possibili. Poi in cucina avvengono le discussioni migliori. Utilizzo del budget di 2 euro: Dipende da cosa trovo nell’appartamento e cosa penso che manchi. Potrebbe essere un ghiacciolo o un pacchetto di popcorn. Arjan Shehaj, Senza Titolo Descrizione del progetto: Le mie opere si possono guardare da diverse angolazioni, proprio per dare l’espressione della continuità, dell’infinito, facendo sempre queste operazioni evito di limitare l’immaginazione e l’osservazione di chi guarda le opere. Nei miei quadri non voglio assolutamente determinare dei concetti, in modo da poter imprigionare le idee, non voglio limitare nel pensare, ma tutt’altro aprire le possibilità diverse da poter osservare le opere ma anche il mondo, dando significati diversi, vedere il mondo in angolazioni diverse. Utilizzo del budget di 2 euro: da definire Giacomo Regallo, Per quelli che un giorno ce la faranno Descrizione del progetto: Il lavoro consiste nel congelare metaforicamente e fisicamente il valore, sia ideale che reale, della moneta all’interno di un blocco di ghiaccio. Posizionare poi il blocco di ghiaccio all’interno di un canotto gonfiabile giocattolo di medie dimensioni e lasciare che lentamente si sciolga lasciando affiorare la moneta ed il suo valore. L’idea che sta dietro questa installazione consiste nel ricreare un processo di meta-libertà, ispirandosi ai numerosi sbarchi di clandestini sulle nostre coste: il canotto simboleggia il mezzo che mette in moto questo progetto portando fisicamente le persone da un posto all’altro, la moneta nel ghiaccio invece simboleggia l’ideale, il punto d’arrivo metaforico inarrivabile al momento. Utilizzo del budget di 2 euro: I due euro saranno usati per la essere congelati all’interno di un blocco di ghiaccio e successivamente donate. Sabato 7 Settembre dalle 18.00 alle 20.00 Maria Tassi, SENZA TITOLO Descrizione del progetto: Dal soffitto della stanza scendono delle strisce di carta leggera (quotidiani, veline, ritagli, confezioni…). Le strisce occupano tutto il soffitto possibile nelle due ore e vengono raccolte per poi uscire dalla finestra. Le strisce sono attaccate al soffitto con nastro adesivo removibile. Il pubblico dovrebbe essere parte attiva del progetto. Utilizzo del budget di 2 euro: Acquisto del nastro adesivo Domenica 8 Settembre dalle 18.00 alle 20.00 Pamele Del Curto, MUTUO Descrizione del progetto: Il progetto si sviluppa intorno alle richieste dal bando: rispettare il tempo a disposizione e il budget previsto. Ho lavorato sulle possibilità di utilizzare i 2 euro senza nessuna implicazione commerciale. L’idea è quella di riprendere una pratica appartenuta alla mia fanciullezza, ossia il gioco collettivo di posizionare monete sui binari ferroviari e aspettare il passaggio del treno. Il posizionamento delle monete, coi timori che lo accompagnano e l’attesa che si compia l’azione, si condensano così in forme imprevedibili che rendono quelle monete degli oggetti speciali. L’idea (che avrà come titolo l’orario e il nome del treno) si sviluppa in tre fasi, due delle quali avverranno prima dell’inizio della residenza: — Recarmi in una banca e cambiare i 2 euro in 200 monete da 1 centesimo, questo passaggio, nel taglio più piccolo esistente, espande al massimo le possibilità di utilizzo. — Posizionare e recuperare le monete sui binari ferroviari — L’ultima fase, che si svilupperà nelle due ore della residenza sarà l’allestimento delle monete nello spazio: Verranno presentati ai presenti tre progetti allestitivi, il pubblico deciderà quale rendere operativo e parteciperà attivamente alla sua realizzazione. Per questo è necessario che la residenza sia pubblica. Utilizzo del budget di 2 euro: I 2 euro saranno cambiati in monete da 0,01 euro.
Alexandros Pissourios / statement e biografia
Alexandros Pissourios, nato a Limassol (Cipro) nel 1982, vive e lavora a Londra, dove si è laureato al Royal College of Art. Il suo lavoro comprende diversi media come film, video e fotografia. Attualmente la sua ricerca indaga la relazione tra turismo, beni culturali e arte vista attraverso oggetti, linguaggi e trasposizioni. Ha partecipato recentemente alle mostre presso l’Institute of Contemporary Arts (LUX/ICA Moving Image Biennial, Maggio 2012, Londra, UK), il Barbican (On Site, Novembre 2011, Londra, UK) e Visual Artists Association (To build a garden, Febbraio 2012, Nicosia, Cipro).
Arianna Ferrari / statement e biografia
L’era in cui viviamo è caratterizzata dall’uso estensivo delle nuove macchine tecnologiche, che percepiamo come estensioni del nostro corpo e che allo stesso tempo tendono sempre di più a sostituirlo nella comunicazione, come nella relazione.
Il corpo fisico in relazione con le macchine, viene privato della sua essenza, della sua umanità. Io ho scelto il corpo organico privato della sua umanità’ e fatto strumento dall’uso delle tecnologie come simbolo di questo tempo. Allo stesso modo altri corpi, nell’era tecnologica obsoleti, sono centro del mio interesse come simbolo della società’.
Arianna Ferrari lavora nell’ambito della Live Art. Le sue performance esplorano le relazioni tra uomo e macchine, le tecnologie obsolete e il liminale.
Il suo lavoro e’ stato presentato internazionalmente, più recentemente alla Defribillator Gallery di Chicago e al Brooklyn International Performance Art Festival di New York. Ha studiato Musica Contemporanea e Sound Arts a Brescia, Berlino e Londra. Fa parte del Network Internazionale LIMINAL BODIES.