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    Sapessi come è strano…. Milano anni 60 - Virgilio Carnisio
    Sapessi come è strano…. Milano anni 60 - Virgilio Carnisio
    [= Sapessi === come ======== strano ==== . ==== Milano == anni === 60 ======= Virgilio = Carnisio ===]
    QUARENGHICINQUANTA
    12.03.16 - 26.03.16

    martedì – mercoledì – giovedì dalle ore 17 alle ore 19,30.

    sabato dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle ore 15,30 alle 17,30.

    Negli altri giorni e in altri orari è possibile visitare la mostra su appuntamento, chiamando

    338-9722799, 335-5382238, 347-2606255



        [== LINK ==]

    Introduce Roberto Mutti, critico fotografico

    Partecipa Stefano Covri, chitarrista e cantautore milanese, noto al nostro pubblico per alcuni spettacoli di teatro e di cabaret con Fabrizio Canciani e Alberto Patrucco, programmati a Bergamo negli scorsi anni grazie all’associazione “Il Cavaliere Giallo”

    Dopo il sogno del viaggio immaginario di Patrizia Riviera, ecco un viaggio da sogno, un viaggio all’indietro nella Milano in bianco e nero degli anni 60.
    Alla galleria Quarenghicinquanta 12 marzo alle ore 18,30 si inaugura una nuova mostra che ha per titolo “SAPESSI COME E’ STRANO… Milano anni 60”.
    L’autore è Virgilio Carnisio, intenso narratore visivo, che con le sue immagini è riuscito ad offrire un ritratto rigoroso e intimo della Milano degli anni 60 e 70, non solo nei suoi aspetti paesistici, ma anche nel suo autentico tessuto umano e sociale.
    Carnisio appartiene all’illuminata schiera dei grandi fotografi, come Mario De Biasi, Gabriele Basilico, Ugo Mulas, Uliano Lucas, Gianni Berengo Gardin, Mario Monti, Cesare Colombo, che hanno saputo raccontare con curiosità, sentimento, rigore e senso estetico i tratti più profondi della loro città di origine o di adozione.

    Virgilio Carnisio, classe 1938, si avvicina al mondo fotografico nel 1961-62 frequentando un corso statale di fotografia pubblicitaria. Dal 1967 inizia un lavoro di documentazione sulla vecchia Milano in via di estinzione. Da allora affina sempre più la sua ricerca, arricchendo il suo linguaggio espressivo e rivolgendo il suo interesse al classico reportage in bianco e nero, con una marcata impostazione di tipo sociale, senza retorica né rimpianti. Autore capace di porre sullo stesso piano l’impegno professionale e la passione pura, collabora attivamente con giornali e riviste, a cui ha fornito importanti spunti iconografici. In Europa, Asia e America il suo obiettivo coglie il reale e ce lo trasmette con rigore e semplicità. Le sue immagini sono una testimonianza antropologica che evita il sensazionale, per addentrarsi in una più consapevole lettura del paesaggio e delle storie, anche umane, che vi sono dentro il mondo. Sue fotografie fanno parte di collezioni pubbliche e private e su di lui hanno scritto alcuni tra i più importanti giornalisti, critici ed esperti del settore, pubblicando redazionali su prestigiose testate. Autore di 26 fotolibri, ha partecipato a 140 mostre collettive e realizzato 190 mostre personali in ogni parte del mondo.

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