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    PERSONA
    PERSONA
    [=== PERSONA =]
    LUOGO_E
    01.07.16 - 11.08.16

    INGRESSO LIBERO

    opening: venerdì 1 luglio, ore 19:00
    Orario: lunedì – giovedì: 14:00 – 19:00
    venerdì e sabato: 10 -13 ; 15 -19

    via Pignolo, 116 – Bergamo
    Tel. 035 247293



        [== LINK ==]

    Artisti: Aurelio Andrighetto, Dario Bellini, Vincenzo Cabiati, Gianluca Codeghini, Pierluigi Fresia,
    Stefano Graziani, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani, Giovanni Oberti, Luca Pancrazzi, Alessandra Spranzi

    a cura di Elio Grazioli

    Questa mostra nasce da una coincidenza. In realtà pensavo a una mostra sul silenzio, in una libreria mi sembrava pertinente. Ho pensato di rileggere il famoso testo di Susan Sontag sull’argomento e nello stesso libro ho visto che c’era un testo su Persona di Ingmar Bergman che non avevo mai letto. Curioso, mi son detto: è da tempo che sono di nuovo attratto da questo regista, ogni tanto mi rivedo un suo film. Sono subito andato a leggere il testo di Sontag, che è magnifico e non scontato, neppure oggi, come la maggior parte dei suoi. Visto che è anche il cinquantenario, perché no? Ho deciso. E del resto “persona” è meglio di “silenzio”, lo ha pensato anche Bergman visto che Il silenzio è il suo film che precede Persona.
    Il film, che nel ricordo è lento, silenzioso e quasi esclusivamente fatto dei giochi di inquadrature dei volti delle due protagoniste, che restano comunque immagini di rara bellezza, e degli intrecci delle loro personalità, su cui ci si interroga ancora oggi, così come sull’intreccio di due film, o forse addirittura tre, quello che guarda il bambino, quello che guardiamo noi e quello della prima e ultima parte che vediamo scorrere nella macchina di proiezione, in realtà è ricco di scene e di discorsi, è il prodotto del rapporto tra una persona che deve far fronte al silenzio dell’altra, che la costringere a parlare, a cercare di coinvolgerla e farla reagire, a interrogare e a interrogarsi. Un meccanismo a volte melanconico e affascinante, a volte perverso e insopportabile. Un meccanismo che confonde i tempi e i livelli.
    È chiaro che è il meccanismo stesso del cinema, il fronteggiarsi dell’immagine e del sonoro, ma il titolo dice esplicitamente che è anche quello della “persona”, cioè che si tratta di ciò che avviene dentro un’unica persona, ogni persona, che la costituisce. È giusto dunque che non sia narrativo, lineare, come fa notare Sontag.
    Questo per il film, che viene esposto in mostra, trasmesso su un monitor in loop. Vi si presta del tutto, mi pare, tanto sono fotografiche le sue immagini e circolare la sua struttura (se si potessero togliere i titoli potrebbe realmente continuare senza soluzione di continuità).
    Per il testo di Sontag, ho pensato di esporre anche quello, alcune pagine, lasciando leggere solo alcune frasi che hanno colpito me, e cancellando il resto (andrete a leggervelo per intero voi stessi).
    Ho invitato undici artisti tra quelli che conosco di persona (ops!), che ho pensato aderenti all’argomento e che dunque potessero reagire positivamente alla sollecitazione. Ognuno ha fatto una piccola, di dimensioni, opera ad hoc.
    Io stesso le vedrò per la prima volta durante l’allestimento, prima di scrivere queste righe – è dunque la parte (anche per me) silenziosa della mostra – e penserò come voi ad ognuna e all’insieme.

    Elio Grazioli

    © THE BLANK 2024
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