INGRESSO LIBERO
ore 17:00
Chiostro di Santa Marta
5 Galleria Santa Marta – 24122 Bergamo
Tel: 035 392111
a cura di Enrico De Pascale e Claudio Angeleri
Paola Milzani – voce
Claudio Angeleri – piano
Gabriele Comeglio – sassofoni
Marco Esposito – basso
Vittorio Marinoni – batteria
Per il secondo anno consecutivo il Chiostro di Santa Marta apre alla cittadinanza per ospitare un’importante rassegna musicale. In sintonia con la vocazione originaria del luogo -il Monastero delle suore domenicane di Santa Marta, fondato nel 1340- il programma prevede l’esibizione di sei formazioni (una per ogni prima domenica del mese, da aprile a settembre) imperniate sulla vocalità femminile. Gruppi che offrono una panoramica delle attuali tendenze della musica blues e jazz, valorizzando giovani musicisti e differenti tipi di ensemble: dal duo alla big band. Il blues e il jazz sono due forme musicali inclusive che nel tempo hanno mantenuto inalterata la loro identità influenzando sia la musica colta sia quella popolare, originando il pop e il rock. Si tratta quindi di una musica che valorizza le qualità dei singoli stimolando al tempo stesso lo scambio e il confronto. Un messaggio musicale che va oltre il momento artistico, rappresentando un modello virtuoso di convivenza civile, basato sulla tolleranza, il dialogo e la pace.
Promossa e patrocinata da Banca Popolare di Bergamo, elaborata dal Centro Didattico Produzione Musica -Europe (CDpM) sotto la direzione del Maestro Claudio Angeleri, la rassegna è dedicata alla memoria di Silvia Infascelli (Bergamo1958-2015), splendida voce jazz nonché compositrice, autrice e docente, che proprio in Santa Marta ha tenuto lo scorso settembre uno dei suoi ultimi, applauditissimi concerti.
L’apertura eccezionale del Chiostro rinascimentale di Santa Marta è anche un’imperdibile occasione per ammirare le importanti sculture che vi si conservano: dalla monumentale Unitled (2003) dell’artista anglo-indiano Anish Kapoor, alle Suore che comunicano (1971) di Elia Ajolfi, al Grande cardinale seduto (1984) di Giacomo Manzù.