INGRESSO LIBERO
Banca Popolare di Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
Orari dal lunedì al venerdì: dalle 8.20 alle 13.20 – dalle 14.40 alle 16.10
ART UP 3/2016
a cura di Enrico De Pascale
La Cera di Roma #3 2012
Candele in cera d’api, paraffina, carnauba e cera di palma fuse
cm 205x125x4
Bergamo – Collezione Banca Popolare di Bergamo
L’opera è un lavoro in cera di grandi dimensioni ottenuto fondendo residui di candele recuperati dall’autore in diverse chiese della Capitale o dalle abitazioni di amici e conoscenti. La mescolanza tramite il calore di materiali provenienti da situazioni e provenienze diverse ha donato all’opera una fisionomia e una colorazione del tutto casuali, e una geografia formale dai contorni imprecisi. Appoggiata alla parete come una sorta di lapide profumata e screziata, l’opera è un ibrido a metà strada tra scultura e pittura in grado di innescare imprevedibili sensazioni e associazioni mentali.
La Cera di Roma è un titolo che mira ad evocare un origine del materiale costitutivo delle opere in questione, ovvero residui di candele raccolte nella città nella quale da un po’ di anni vivo. E’ un titolo che non intende fornire un significato, piuttosto spero contribuisca a favorire una visione altra, inaspettata (…) Quando ho iniziato a realizzare questo tipo di opere, non avevo contemplato il ruolo che il colore avrebbe esercitato, pensavo solamente a come ridare senso a del materiale fortemente caratterizzato da un punto di vista simbolico. Mi sono subito reso conto che l’aspetto formale più legato alla cromìa non era facilmente gestibile all’interno del mio processo. Certamente anche la scelta della loro collocazione nello spazio, molto più vicina a quella classica dell’opera bidimensionale, contribuisce ad accentuarne l’ambiguità, rendendo labile il confine tra pittura e scultura”.
ALESSANDRO PIANGIAMORE (Enna 1976)
Nel 2015, con l’opera La XXI cera di Roma, ha vinto la XVI edizione del Premio Arte Cairo. Le sue opere, che siano sculture, installazioni o fotografie, mantengono sempre una dimensione intima e poetica in cui è spesso il caso a determinare la forma finale. In equilibrio tra fisicità e astrazione, tra la volontà di partecipare al divenire delle cose e la necessità di uno sguardo “obliquo” capace di “decifrarne” i molteplici significati, i suoi lavori si propongono come un prolungamento immaginativo della realtà.
Tra le esposizioni più significative: Scultura italiana del XXI secolo, Fondazione Pomodoro, Milano 2010; Paesaggio e gente di Sicilia, Palazzo Riso, Palermo 2010; Tutto il vento che c’è, GAMeC, Bergamo 2010; Voglio soltanto essere amato, MAGA, Gallarate 2011; Re-Generation, MACRO, Roma 2012; Il fascino discreto dell’oggetto, GNAM, Roma 2013; Meteorite in giardino, Fondazione Merz, Torino 2014; Primavera Piangiamore, Palais de Tokyo, Parigi 2014; Attorno ad una conchiglia vuota, Istituto Italiano di Cultura, Parigi 2015. Con l’opera La XXI cera di Roma, nel 2015 ha vinto la XVI edizione del Premio Arte Cairo.
Banca Popolare di Bergamo
Banca Popolare di Bergamo promuove il progetto ART UP, un’iniziativa culturale finalizzata alla conoscenza del proprio patrimonio artistico. Ogni mese, un’opera d’arte diversa facente parte della collezione della Banca, verrà esposta al pubblico nell’atrio della Sede Centrale di Piazza Vittorio Veneto 8. Non una semplice presentazione, ma un vero e proprio “invito” alla lettura e alla fruizione tramite schede storico-critiche illustrate e collezionabili, realizzate per l’occasione dallo storico del- l’arte Enrico De Pascale, Curatore responsabile della collezione. Con il progetto ART UP vengono così rese visibili opere d’arte antica e contemporanea normalmente “inaccessibili” perché ubicate negli uffici, nelle filiali, nei caveaux della Banca.
La collezione d’arte della Banca, che assomma diverse centinaia di opere di età compresa tra il XIV e il XXI secolo (dipinti, sculture, disegni, fotografie, stampe, ecc.), si è formata nel corso di quasi centocinquant’anni, intrecciando le proprie vicende con quelle della Banca stessa, fondata nel lontano 1869. Una raccolta ampia e variegata capace di coniugare l’attenzione per la produzione artistica locale e nazionale – da Baschenis a Fra’ Galgario, da Piccio a Manzù, da Ghirri a Boetti – con l’interesse per le proposte più sperimentali della scena internazionale: da Kapoor a Buren, da Armleder a Gillick, da Halley a Yan Pei Ming. Una varietà di opzioni linguistiche ed espressive che è frutto di precise scelte collezionistiche orientate a rappresentare al meglio il com- plesso e articolato panorama della cultura artistica passata e contemporanea.