Evaristo Baschenis (1617-1677)
Un inedito nella collazione d’arte di UBI BANCA
a cura di Enrico De Pascale
1-16 ottobre 2015
Banca Popolare di Bergamo – Sede Centrale
Piazza Vittorio Veneto, 8 Bergamo
Orari: lunedì al venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10
ingresso libero
catalogo a cura di Enrico De Pascale – Edizioni Lubrina
A quasi vent’anni dalla grande antologica (1996) all’Accademia Carrara di Bergamo
e a quindici dal tributo (2000) riservatogli dal Metropolitan Museum of Art di New York, occhi nuovamente puntati su Evaristo Baschenis (1617-1677) il grande pittore bergamasco (ma anche sacerdote, musicista, mercante di quadri, collezionista, bibliofilo, giardiniere e instancabile viaggiatore), ideatore e massimo interprete in Europa della Natura morta di soggetto musicale. L’occasione è l’ingresso nella Collezione d’arte di UBI BANCA di un inedito, piccolo-grande gioiello del Maestro che giunge ad arricchire il suo prezioso (e relativamente esiguo) catalogo: una cinquantina di tele, tutte di altissima qualità, in trent’anni di attività professionale.
L’opera in questione è una bellissima Natura morta con canestra di mele e zucche (olio su tela, cm 45×58) databile al 1650 circa. Considerate per lungo tempo un prodotto
di minor impegno creativo rispetto alle più “nobili” composizioni musicali, le Cucine rappresentano l’altro versante della “fantasia” artistica di Baschenis, che il pittore congegna col medesimo metodo costruttivo. Simile è anche l’obiettivo: glorificare l’umile realtà delle cose quotidiane con composizioni di sbalorditiva verità ottica e impeccabile rigore prospettico. Poiché è certo che alcune Cucine furono concepite dal pittore come pendant delle Nature morte musicali, ne deriva una sorta di ideale complementarietà tra le due tipologie. Le Composizioni di strumenti alluderebbero alla vita contemplativa, cioè all’elevazione spirituale tramite la pratica musicale, che “nutre l’anima”; le Cucine, alla vita attiva e al ristoro del corpo.
Evaristo Baschenis
Natura morta con cestino di mele e zucche
1650 ca, olio su tela cm 45×58, Collezione UBI – Bergamo