via Torretta, 4
24125 Bergamo
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+ 39 347 8206829 Orari: martedì – sabato 15.30/19.30
Ingresso libero
a cura di Paola Silvia Ubiali in collaborazione con Stefania Carissimi
Meno di 120 minuti, questa è l’aspettativa di vita delle sculture effimere di Matteo Emery. La magia di flussi vitali, lacrime, sangue, congelata per sempre in un’immagine.
Tubicini medicali, garze, membrane in lattice, piume, sono gli accessori di cui sono dotate le fragili e trasparenti micro-sculture in ghiaccio che Matteo Emery crea e consegna all’eternità grazie al mezzo fotografico.
Corpi inorganici misteriosamente incapsulati dentro soffici e delicati involucri protettivi, giochi di luci e ombre evocativi di complessi fenomeni biologici tanto da creare nel pubblico un’alternanza di sensazioni opposte: accettazione/piacere o rifiuto/disgusto. Risposte soggettive di attrazione e repulsione, da sperimentare personalmente e senza vie di mezzo.
Il processo creativo dell’artista svizzero ha una durata media totale di circa cinque ore e si fonda sulla trasformazione di acqua in ghiaccio, un’azione tanto banale quanto straordinaria che la natura svolge da millenni in piena autonomia.
Una riflessione preziosa sulla caducità di qualsiasi forma di vita, vanitas contemporanee rapidamente messe a fuoco prima che ritornino a essere l’originario composto chimico incolore e insapore: due atomi d’idrogeno legati a un atomo di ossigeno.
La mostra è accompagnata da “Flusso” un’opera di video arte, dove un caleidoscopio di vibrazioni sonore e visive in eterno movimento provoca un effetto disturbante e cacofonico, una sorta di viaggio iniziatico nell’indistinto magma vitale dove il tempo e lo spazio abitano in tutt’altra dimensione.