INGRESSO LIBERO
Banca Popolare di Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo
Orari dal lunedì al venerdì: dalle 8.20 alle 13.20 – dalle 14.40 alle 16.10
ART UP 5/16
A cura di Enrico De Pascale
BERNARD FRIZE
Vibisi
2000 – acrilico e resina su tela, cm100 x 70 – Bergamo, Collezione Banca Popolare di Bergamo
La pittura “automatica” di Frize si caratterizza per le qualità seduttive del colore, che l’artista stende in morbidi impasti ottenuti mescolando l’acrilico con la resina. Il risultato è una sostanza pittorica fluida e luminosa, quasi argentata, che intercetta la luce trasformando il dipinto in un oggetto “prezioso”. L’interesse per le proprietà espressive del colore e della materia è testimoniato dalla regolarità quasi “banale” delle forme, spesso ripetitive e seriali (linee, bande, griglie, taches), che hanno lo scopo di valorizzare la magica bellezza degli impasti, la sensualità delle vernici, la suadente lucentezza delle tinte. Nella pittura di Frize ciò che colpisce infatti non è la tecnica bensì la materia; una materia che tocca la nostra sensibilità senza bisogno di far ricorso alla mediazione di figure, narrazioni, storie. Come in molta pittura astratta americana (Color Field) l’osservatore è invitato a “degustare” le campiture di colore, a subire il fascino delle velature, a contemplare i riflessi luminosi sprigionati dalla profondità della materia.
BERNARD FRIZE (St. Mandè 1949) Esponente di punta dell’arte astratta internazionale Frize dipinge quadri che sono continue e sempre diverse“verifiche”sulla processualità della pittura. A seguire l’impianto progettuale del suo operare si direbbe infatti che il dipinto altro non sia che la sommatoria di una serie di atti suggeriti dalle condizioni stesse (materiali, tecniche, operative) che l’artista si trova ad affrontare. Costruite con pennellate lunghe, sciolte e sinuose, le sue opere disvelano il modo stesso in cui sono state dipinte e i gesti che le hanno determinate. Tra le sue più importanti esposizioni si segnalano la personale alla Kunsthalle di Zurigo (1994), al Westfälisches Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte di Münster (2000), al Gemeente Museum de L’Aja (2002). Nel 2005 ha preso parte alla 51° Biennale di Venezia e nel 2006 alla mostra della collezione Pinault Where are you going? a Palazzo Grassi a Venezia. Nel 2012 ha esposto alla Biennale di San Paolo (Brasile). Nel 2015 ha vinto il Käthe Kollwitz Prize, Berlino.