• Italiano
  • English
  • EN/IT
    Eventi
    GROUP SHOW – COPPER, MARBLE, COTTON
    [=== GROUP === SHOW ======== COPPER === MARBLE ====== COTTON ==]
    THOMAS BRAMBILLA
    20.10.18 - 30.11.18

    20/10/2018 – 30/11/2018
    Inaugurazione: sabato 20 Ottobre 2018, ore 14:30
    Orari di apertura: Mar – Sab, ore 14:00-19:00 



        [== LINK ==]

    La Galleria Thomas Brambilla è orgogliosa di presentare la mostra collettiva “Copper Marble Cotton”, composta dai lavori di tre artisti-colleghi americani: Lynda Benglis, David Novros e Joe Zucker.
    La mostra esamina la scelta da parte di ciascuno dei suddetti artisti di specifici materiali tradizionali, sia per le loro associazioni culturali che per le peculiari proprietà formali, esplicitandone la ritrovata centralità nel sistema dell’arte contemporanea.

    A partire dagli anni Sessanta la critica rivalutò l’importanza dell’elemento materico nella pratica artistica, ponendo l’attenzione sul legame fra materia e contenuto a dispetto della semplice forma. Negli anni Settanta, al contrario, si assistette ad un sempre più maggiore interesse verso i testi scritti ed i documenti pittorici come primari mezzi di espressione artistica, mentre dagli anni Ottanta gli artisti tornarono ad un rinnovato equilibrio fra materia e forma. Dagli anni Novanta, tuttavia, le possibilità offerte dalla tecnologia digitale portarono ad una riduzione esponenziale dell’utilizzo di materiali tradizionali a favore delle nuove tecniche espressive mediali. Al giorno d’oggi, tuttavia, la tendenza sembra essere ulteriormente cambiata e la critica stessa sta sempre più rivalutando il lavoro della generazione di artisti, come Benglis, Novros e Zucker, i quali superarono il periodo minimalista tramite l’utilizzo di formati non convenzionali e il superamento dei limiti delle tecniche creative tradizionali. Gli artisti invitati a partecipare alla mostra, “Copper, Marble, Cotton”, si sono così concentrati sul dar risalto alle caratteristiche ed al potere evocativo di materiali tradizionali, come per l’appunto esplicita il titolo: marmo, rame e cotone.

    Lynda Benglis per la mostra presenterà in anteprima alcune delle sue nuove sculture marmoree, proseguendo la sperimentazione di questo emblematico materiale attraverso lo sviluppo di nuove ed enigmatiche forme che richiamano i panneggi dell’antiche statue greche e le maestose fontane barocche. La nuova serie dell’artista è composta da sculture colorate in cui le venature e le brillanti sfumature amplificano le capacità materiche e divengono segni biografici e simbolici. In questi nuovi lavori Benglis è riuscita ancora una volta a dar risalto alla matericità delle opere, le quali sono come dei “corpi” fisici, catturati in un preciso gesto e momento, metaforicamente definito dall’artista “the frozen gesture”.

    David Novros, per la collettiva, espone invece un lavoro storico in rame facente parte dell’iconica serie dei Coppers ideata nel corso degli anni Ottanta durante il soggiorno nel deserto del New Mexico. In quel particolare momento storico, lo studio di Novros è focalizzato sull’arte dei nativi americani e l’arte tardo-medievale, nelle quali ricercava forme e tipologie primarie peculiari al fine di poterne assimilare il fascino per forme, rilievi, pitture smaltate, materiali e colori pregiati, come l’oro e il rame. Per modificare e plasmare le grandi lastre ramate Novros si avvalse dell’utilizzo dell’esplosivo; accennò delle linee grafiche sulla superfice a cui attaccò le lunghe micce dell’esplosivo, in modo che nel momento della detonazione il risultato sarebbe stata un’esplosione controllata di forme e rigonfiamenti. Successivamente, Novros saldò alle lastre di rame, grandi pentole in rame, utilizzate da minatori e cercatori d’oro delle miniere del New Mexico, ed infine dipinse le “tele” con colori smaltati e brillanti.

    Joe Zucker, uno degli artisti americani più innovativi, ha da sempre sperimentato le svariate capacità materiche del cotone, divenendo difatti la sua tecnica distintiva, tanto da influenzarne anche l’immaginario, come per la serie sulle piantagioni di cotone. Il cotone viene intinto in pigmenti colorati e colle sintetiche per poi essere incollato a forma di batuffolo sulla tela, quasi a ricordare i famosi mosaici ravennati. Le superfici dei lavori di Zucker sono altamente strutturate, trasformando radicalmente la superficie della tela ed eliminandone la piattezza. Per questa nuova serie di lavori presente in mostra, Zucker si è ispirato alla nature morte di Giorgio Morandi; ritroviamo qui dipinte composizioni di bottiglie, senza troppi dettagli o colori ma che nonostante ciò, paiono rivivere sulla tela. Come per Morandi, ciò a cui Zucker è interessato è l’indagine formale e la ricerca di una visione classica della forma.

    Lynda Benglis (1941, Lake Charles) divenne celebre negli anni ‘60 grazie alle sue stravaganti sculture colate in lattice e schiuma, creando una rottura con la tendenza dominante e maschilista del secolo, il Minimalismo. Benglis vive e lavora fra New York, Santa Fe e Ahmedabad, in India. I lavori dell’artista si trovano fra le più importanti collezioni pubbliche tra cui : Guggenheim Museum; Los Angeles County Museum of Art; Museum of Modern Art, New York; La National Gallery of Victoria, Melbourne, Australia; San Francisco Museum of Modern Art; Walker Art Center, Minneapolis e il Whitney Museum of American Art, New York. Recentemente il lavoro di Lynda Benglis è stato soggetto di una retrospettiva internazionale, tenutasi fra i più importanti musei del mondo: The Irish Museum of Modern Art, Dublin; The Van Abbemuseum, Eindhoven; Le Consortium, Dijon; Museum of Art, Rhode Island School of Design, Providence; New Museum, New York; Museum of Contemporary Art, Los Angeles.

    David Novros (1941, Los Angeles) è stato uno dei membri fondatori dell’vive e lavora a New York. Ha esposto nei più importanti musei ed istituzioni, incluso: Whitney Museum a New York (1970), Albright Knox Museum a New York (1970), Solomon R. Guggenheim Museum a New York (1971), MoMA a New York (1972), Documenta 5, Kassel (1972), Dallas Museum of Fine Art a Dallas (2001), MoMA PS1 (2009), Wiesbaden Museum (1991, 2013) e diversi altri. Le opere di Novros sono conservate in diverse collezioni pubbliche, fra le quali, ad esempio: Metropolitan Museum di New York, Judd Foundation di New York, Menil Collection a Houston, Musem of Modern Art a New York, Whitney Museum di New York, al Museum Wiesbaden in Germania ed al Dallas Museum of Modern Art.

    Joe Zucker (b. 1941, Chicago) nel corso della sua carriera ha esposto assieme ad artisti come Agnes Martin and Brice Marden presso la rinomata Bykert Gallery di NY e ha lavorato per molto tempo con la gallerista Holly Solomon.
    I lavori di Zucker fanno parte delle collezioni permanenti di alcuni dei più importanti musei e istituzioni, come: Museum of Modern Art a New York, National Gallery of Victoria a Melbourne, New Museum a New York, New York Philadelphia Museum of Art in Philadelphia, Tel Aviv Museum in Israele, The Whitney Museum of American Art a New York, Brooklyn Museum a Brooklyn, Metropolitan Museum of Art a New York.

    EVENTI
    [= EVENTI =]
    GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
    04.10.18 - 20.10.18
        [== LINK ==]

    4 ottobre, ore 17:00 

    KIDS PREVIEW! 

    Per festeggiare l’opening della mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, i Servizi Educativi organizzano un’esclusiva anteprima per i visitatori più piccoli.

    Prima dell’apertura ufficiale, è in programma un itinerario in mostra, cui seguirà un laboratorio “diffuso” tra le sale e i nuovi spazi dei servizi educativi.

    Il percorso gratuito è dedicato a un gruppo di bambini dai 5 agli 11 anni.

    Iniziativa a numero chiuso.

    Prenotazione obbligatoria: servizieducativi@gamec.it

    5 ottobre, ore 17:00 – 19:00

    8 ottobre, ore 17:00 – 19:00 

    PREVIEW PER I DOCENTI 

    Con l’apertura della mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, i Servizi Educativi della Galleria offrono ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado l’occasione di scoprire gratuitamente i capolavori esposti e le proposte dedicate ai loro studenti.

    Scuole dell’infanzia e Primaria:

    venerdì 5 ottobre, dalle ore 17:00 alle ore 19:00

    Scuole Secondarie:

    lunedì 8 ottobre, dalle ore 17:00 alle ore 19:00 

    Iniziativa a numero chiuso.

    Prenotazione obbligatoria: servizieducativi@gamec.it

    13 ottobre

    GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

    Anche quest’anno la GAMeC aderisce alla Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

    Quest’anno, la mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile sarà aperta gratuitamente dalle 10:00 alle 18:00.

    In occasione dell’evento, il museo sarà una delle sedi di una mostra personale di Marcello Maloberti – artista che ha firmato l’immagine guida di questa edizione – diffusa su tutto il territorio nazionale: i musei AMACI ospiteranno infatti simultaneamente e per un giorno una selezione di opere dell’artista, permettendo al pubblico di conoscere e approfondire la sua produzione performativa.

    13, 14, 20 ottobre, ore 15:00

    Ciclo di conferenze di Amedeo Balbi, Gian Francesco Giudice e Giulio Peruzzi 

    Nell’ambito della mostra Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, la Galleria e BergamoScienza promuovono una serie di conferenze parte del programma della sedicesima edizione del festival e del nuovo ciclo di Public Program, la piattaforma di incontri aperti al pubblico nata dalla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti G. Carrara, che quest’anno vede inoltre la collaborazione di Lab80.

    Per l’occasione, incontri d’eccezione con importanti personalità del panorama scientifico vi accompagneranno alla scoperta di altrettanti temi – Cosmologia, Buchi Neri e Massa – ravvisabili anche nelle ricerche di alcuni degli artisti presenti in mostra, da Auguste Rodin ad Alberto Giacometti, da Jean Dubuffet ad Anish Kapoor.

    Sabato 13 ottobre, ore 15:00

    I LIMITI DELLA COSMOLOGIA

    Relatore: Amedeo Balbi 

    Astrofisico; professore associato all’Università di Roma Tor Vergata

    Cosa possiamo davvero sapere sull’universo se esistono limiti fondamentali alla nostra comprensione, come l’esistenza di orizzonti, il fatto che occupiamo un posto specifico nello spazio e nel tempo, la presenza di componenti oscure e l’assenza di un quadro fisico affidabile per interpretare il comportamento dell’universo primordiale. Riusciremo ad aggirare questi limiti?

    Domenica 14 ottobre, ore 15:00

    LO STRANO MONDO DEI BUCHI NERI

    Relatore: Gian Francesco Giudice 

    Direttore del Dipartimento di Fisica Teorica del CERN di Ginevra

    I buchi neri sono tra i più semplici e allo stesso tempo più misteriosi corpi celesti che conosciamo. Le loro bizzarre proprietà hanno stimolato racconti e film di fantascienza, mentre il loro studio ha svelato enigmi e paradossi che potrebbero rivelarci nuovi indizi sulle leggi fondamentali dell’universo. Ma il meglio deve ancora arrivare: grazie alle recenti osservazioni delle onde gravitazionali si sono aperti nuovi orizzonti nell’esplorazione di questi mostri del cielo.

    Sabato 20 ottobre, ore 15:00

    LA NATURA DELLA MASSA. STORIA DI UN CONCETTO SCIENTIFICO

    Relatore: Giulio Peruzzi

    Professore associato di Storia della Fisica all’Università di Padova

    Con la nascita della Scienza Nova, tra il XVI e il XVII secolo, si avvia il superamento delle concezioni metafisiche della massa e l’uomo inizia a definire in modo più operativo e scientifico la natura della materia che lo circonda. Partendo dai contributi di Galileo fino alle moderne teorie del Novecento, prima fra tutte la Teoria della Relatività di Einstein, esploreremo la storia di uno dei concetti scientifici più complessi.

    GAMeC, Spazio ParolaImmagine

    Ingresso libero, posti limitati

    Prenotazione obbligatoria sul sito bergamoscienza.it 

    OPEN STUDIO | VALENTINA FURIAN E LETIZIA SCARPELLO
    [= OPEN ===== STUDIO === VALENTINA = FURIAN = E == LETIZIA ==== SCARPELLO ==]
    TB RESIDENCY
    18.10.18

    18 ottobre 2018, ore 18.00
    GIACOMO, via Quarenghi 33



        [== LINK ==]

    OPEN STUDIO

    THE BLANK CONTEMPORARY ART
    e FARE Cultura Contemporanea Applicata
    presentano le prime vincitrici del bando di residenza d’artista
    HIGHLIGHTS 

    Valentina Furian e Letizia Scarpello sono le vincitrici di HIGHLIGHTS, programma di residenza d’artista realizzato da The Blank in partnership con FARE, con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, rivolto ad artisti under35 residenti in Italia. I progetti sono stati selezionati dalla giuria internazionale composta da Domenico De Chirico (curatore indipendente e direttore artistico di DAMA), Stefano Raimondi (curatore e critico) e Driant Zeneli (artista e direttore artistico di Mediterranea18). 

    Il 18 ottobre alle 18.00 in occasione della premiazione e dell’Open Studio finale, ospitato presso GIACOMO, lo spazio espositivo dell’Accademia di belle arti G. Carrara, le artiste vincitrici presenteranno il progetto artistico realizzato durante la loro permanenza sul territorio.

    HIGHLIGHTS è un programma di residenza d’artista, che vede la diversità come un importante fattore di ricchezza: in un medesimo ciclo di residenze gli artisti sono coinvolti e messi a dialogo con diversi operatori culturali, secondo le specifiche esigenze. L’obiettivo è di offrire agli artisti l’opportunità di sviluppare progetti innovativi, legati alle esperienze vissute e a un più ampio contesto di riferimento.

    LE ARTISTE

    Valentina Furian (Venezia, 1989, vive e lavora tra Venezia e Roma). La sua ricerca si sviluppa a partire da processi di rielaborazione della realtà attraverso l’inserimento di forme deviate dalla consuetudine. Deformando entità preesistenti reinventa la realtà creando situazioni immersive utilizzando principalmente l’immagine in movimento. L’interesse dell’artista mira anche alla creazione di nuovi luoghi, modellando lo spazio a livello scultoreo e creando nuovi environments, che sono spesso documentati a livello fotografico o cinematografico ma mantengono il proprio valore come singole sculture.

    Letizia Scarpello (Pescara, 1989, vive e lavora a Milano). Ha studiato Costume e Scenografia all’Accademia di Brera di Milano dopo una laurea triennale in Fashion Design all’Istituto Marangoni di Londra. Analizzando il mondo tessile in relazione alle attitudini umane e agli ambienti sociali ha gradualmente concentrato le sue attenzioni sull’idea di relazione prendendo spunto anche dalla danza, che ha praticato per più di dieci anni, il teatro e le performing arts.

    Si ringraziano:
    Accademia di belle arti G.Carrara
    Dir. Giacomo Invernizzi, Associazione Opera Bonomelli Onlus
    Architetto Maria Claudia (Mariola) Peretti, Studio Peretti
    Alice Bosio, Area Politiche del Territorio, Direzione Pianificazione Urbanistica, ERP
    Comune di Bergamo

    QUANDO:
    18 ottobre 2018
    Ore: 18.00

    DOVE:
    GIACOMO
    in via Quarenghi 33

    PER INFORMAZIONI:
    The Blank Contemporary Art
    Via G. Quarenghi 50 – 24122 Bergamo, Italy
    PH +39 035 19903477
    E: associazione@theblank.it
    E: info@theblankresidency.it
    www.theblank.it

    MOSTRA DIFFUSA
    [= MAMMA CON BAMBINO =]
    MAMMA CON BAMBINO
    01.10.18 - 15.10.18

    Mamma con Bambino
    mostra diffusa
    dal 1-10 al 15-10
    nelle principali vie di Bergamo
    inaugurazione: martedì 2 ottobre ore 11.30 Palazzo Frizzoni



        [== LINK ==]

    Mamma con Bambino
    mostra diffusa
    dal 1-10 al 15-10
    nelle principali vie di Bergamo
    inaugurazione: martedì 2 ottobre ore 11.30 Palazzo Frizzoni

    Perchè ammirare una mamma che allatta in un quadro ci emoziona e vederla dal vivo invece ci stupisce o addirittura ci infastidisce?
    Nasce così “Mamma con bambino 2018”, il progetto artistico di Maria Zanchi, che si pone l’obiettivo di ricomporre gli sguardi accoglienti e quelli criticanti attraverso una mostra fotografica “on the road” di cui è autrice che si svolgerà a Bergamo dal 1 al 15 ottobre 2018 in concomitanza della Settimana per l’Allattamento Materno (SAM).

    “Da artista e fotografa sono sempre stata abituata ad osservare il mondo e le persone attraverso l’obiettivo della mia macchina fotografica, Quando sono diventata mamma, mi sono trovata ad essere oggetto di sguardi mentre allattavo in luoghi pubblici.
    Sono sguardi che pesano a tutte le mamme.
    Per lo stato italiano l’allattamento è un diritto delle madri e dei loro bambini che viene tutelato dalle leggi: dunque, qualsiasi comportamento che sia offensivo e discriminatorio nei
    confronti di una madre che allatta è illegittimo. La cronaca, invece, ci riferisce di numerosi casi di discriminazione e di violazione delle leggi.
    Sono tantissime le mamme che sono state cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici, perché stavano allattando il proprio bambino.
    In Italia i dati riguardanti i disagi dell’allattamento in pubblico, raccolti attraverso un questionario su territorio nazionale, rivelano che:
    – il 31% delle donne ha vissuto atti discriminatori durante l’allattamento in luoghi pubblici;
    – I centri commerciali, i ristoranti, i giardini, gli ambienti medico-sanitario sono i luoghi dove si registrano maggiori discriminazioni;
    – le città con la più alta incidenza di discriminazioni sono: Roma, Torino, Verona, Treviso.

    Come mai se l’Italia è la patria dell’iconografia della Madonna con Bambino?  È nata in me l’esigenza di lavorare su quel guardare per ri-attualizzare un’icona, la Madonna che allatta, ai nostri giorni per ri-educare ad una visione che fa parte dei nostri archetipi visivi.

    Il progetto “Mamma con bambino 2018” gode del patrocinio della Regione Lombardia, Ospedale di Bergamo ASST papa Giovanni XXIII, Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di Bergamo, Cremona, Lodi, Milano, Monza e Brianza; del contributo di Ser.eN.A., cooperativa sociale, e Nepios Onlus, Associazione a tutela dell’infanzia e Lions International; della partecipazione di partner tecnici e sponsor.

    www.mammaconbambino.it
    info@mammaconbambino.it

    MOSTRE
    [= MOSTRE ===]
    GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
    04.10.18 - 06.01.19
        [== LINK ==]

    Apre la grande mostra sulle profondità della materia

    BLACK HOLE. Arte e matericità tra Informe e Invisibile

    Dal 4 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019 la GAMeC presenta Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile, a cura di Sara Fumagalli e Lorenzo Giusti, che si avvale della consulenza scientifica del fisico Diederik Sybolt Wiersma e della collaborazione di BergamoScienza.

    Primo appuntamento di un ambizioso ciclo triennale dedicato al tema della materia, la mostra presenta un dialogo inedito tra materia, arte e scienza attraverso un percorso espositivo scandito in tre sezioni che vede protagonisti autori di generazioni diverse che hanno dedicato la propria ricerca alla sua interpretazione.

    La sezione Informe annovera artisti che utilizzano i materiali non come elementi da plasmare con l’intento di creare nuove forme, ma in virtù della loro valenza intrinseca: capolavori di Jean Fautrier, Lucio Fontana, Piero Manzoni e Antoni Tàpies sono posti in dialogo con le Combustioni e i Cretti di Alberto Burri, le sculture di Urs Fischer, le statue “colanti” di Cameron Jamie e le eteree astrazioni screpolate di Ryan Sullivan, per citarne alcuni. 

    La sezione Uomo-Materia mette invece a confronto opere contraddistinte da una forte componente materica e dalla presenza dell’elemento antropomorfo. Tra questi, le sintesi plastiche di Auguste Rodin e Medardo Rosso; le figure “intrappolate” di Alberto Giacometti; le teste monolitiche di Hans Josephsohn; i dipinti informali di Enrico Baj; i lavori di Karel Appel e Asger Jorn, caratterizzati da colori brillanti, violente pennellate e figure umane distorte, accanto a opere di artisti contemporanei quali Florence Peake e William Tucker.

    Infine, la sezione Invisibile accoglie un nucleo di lavori che guarda agli aspetti più nascosti della materia, in dialogo con la dimensione atomistica e subatomica. Dalle celebri Tessiturologie di Jean Dubuffet – visioni microscopiche di un elemento materiale – alle esplosioni di materia-luce di Tancredi Parmeggiani; dalle composizioni degli artisti del Movimento Arte Nucleare – Enrico Baj, Sergio Dangelo e Joe Colombo – che rielaborano le suggestioni provocate dall’esplosione della bomba atomica, alle ricerche di Jol Thomson, Hicham Berrada e Thomas Ruff, che vedono la nozione classica di “materia” sfumare a livelli subatomici, abbracciando il concetto di energia. 

    Il percorso si chiude con il lavoro di Evelina Domnitch & Dmitry Gelfand, artisti selezionati per la prima edizione di Meru Art*Science Research Program, il nuovo progetto di ricerca ideato in collaborazione con la Fondazione Meru e BergamoScienza finalizzato alla realizzazione di interventi site specific dedicati al rapporto arte-scienza. L’installazione ambientale, appositamente ideata per lo Spazio Zero del museo, declina sul piano visivo l’interazione di due buchi neri attraverso un cunicolo spazio-temporale.

    Il catalogo della mostra – edito da GAMeC Books – presenterà testi di natura scientifica di Gianfranco Bertone, Giulio Peruzzi e Diederik Sybolt Wiersma, tracciando l’orizzonte concettuale di questo primo appuntamento della “Trilogia della materia”. Il volume includerà saggi di Lorenzo Giusti e Sara Fumagalli e interventi di critici, curatori e storici dell’arte internazionali chiamati a fornire una lettura approfondita delle opere in mostra: Alex Bacon, Mathieu Copeland, Anna Daneri, Micaela Deiana, Heike Eipeldauer, Eva Fabbris, Chiara Gatti, Valentina Gervasoni, Elio Grazioli, Luigia Lonardelli, Giorgio Mastinu, Fabiola Naldi, Alessandra Pioselli, Kari Rittenbach.

    ARTISTI IN MOSTRA

    Karel Appel, Hicham Berrada, Alberto Burri, Christo, Gino De Dominicis, Evelina Domnitch & Dmitry Gelfand, Jean Dubuffet, Simone Fattal, Jean Fautrier, Urs Fischer, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Lydia Gifford, Cameron Jamie, Asger Jorn, Hans Josephsohn, Anish Kapoor, Anselm Kiefer, Leoncillo Leonardi, Piero Manzoni, Nicola Martini, Luca Monterastelli, Movimento Arte Nucleare (Enrico Baj, Joe Colombo, Sergio Dangelo), Gastone Novelli, Tancredi Parmeggiani, Florence Peake, Carol Rama, Milton Resnick, Auguste Rodin, Medardo Rosso, Thomas Ruff, Ryan Sullivan, Antoni Tàpies, Jol Thomson, William Tucker.

    Orari d’apertura: 

    tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00

    chiuso il martedì

    Biglietti: 

    Intero: € 8,00

    Ridotto e Gruppi: € 6,00

    Biglietti famiglia:

    1 adulto + 1 bambino: € 12,00

    2 adulti + 1 bambino: € 18,00

    2 adulti + 2 bambini: € 22,00

    Visite guidate

    In italiano: € 80,00

    In lingua straniera: € 95,00

    Diritto di prenotazione: € 1,00 a persona

    Visitando la mostra alla GAMeC e l’esposizione “Le Storie di Botticelli. Tra Boston e Bergamo” all’Accademia Carrara, si potrà accedere al secondo museo con ingresso ridotto (€ 6,00 GAMeC; € 10,00 Accademia Carrara. Biglietto open).

    gamec.it 

     

    LA VERANDA E IL PERISCOPIO
    [== LA ==== VERANDA == E ==== IL ==== PERISCOPIO =]
    LUOGO_E
    11.10.18 - 15.12.18

    11 ottobre – 15 dicembre 2018
    Inaugurazione: giovedì 11 ottobre, ore 18.30
    Via Pignolo 116, 24121 Bergamo
    tel. +39 035 247293
    gio-sab 14.00 – 18.00
    luogo.e@gmail.com
    www.luogoe.com



        [== LINK ==]

    La veranda e il periscopio
    11 ottobre – 15 dicembre 2018
    giovedì, venerdì, sabato 14 – 18
    Inaugurazione giovedì 11 ottobre, ore 18.30
    Umberto Fiori, Matteo Girola, Simone Monsi, Adele Pozzali, Miroslav Tichý

    Nel 1856 Herman Melville scrive La veranda (The Piazza), un racconto breve e dall’incipit autobiografico. Il protagonista si ritira tra i monti, in una fattoria la cui mancanza di una veranda gli pare “un’omissione tanto grave quanto quella di una pinacoteca priva di scanni o altro tipo di sedile”.
    Immagina una veranda panoramica, che circondi per intero la casa e gli regali una vista del paesaggio a trecentosessanta gradi ma, poiché “la casa era ampia, ristretta la sua fortuna”, l’uomo si trova a dover operare una scelta. E, valutata con attenzione la vista che ogni lato della casa gli offre, contro ogni aspettativa e consuetudine, costruisce la sua veranda a nord, suscitando l’ilarità dei vicini che non comprendono il valore di uno sguardo estetico/poetico, non utilitaristico.

    La veranda a nord piace a luogo_e perché è la ricerca di una “bella vista” personale, è la libertà di affermare un punto di vista altro, di gettare uno sguardo sorpreso su uno scenario sorprendente.
    Luogo_e presenta una mostra che è una veranda, un punto di osservazione situato, un posto da cui affacciarsi, rimanendo al riparo. Il panorama di cui si può godere da qui è l’incontro di punti di vista e di visioni a loro volta compositi e componibili.
    È una mostra sulla visione e sulle vedute, sul guardare e sul guardato, e su come sopravvivano in una contemporaneità in cui tutto sembra facile da vedere, ma difficile da guardare.
    È una mostra di paesaggi e paesaggisti, a modo suo, a modo nostro. Ma non solo.

    “La prima volta che guardai da questa finestra mi dissi: «Mai, mai mi stancherò di ciò»”, afferma Marianna, co-protagonista del racconto di Melville che, vivendo sempre appostata alla finestra, conosce a memoria tutte le ombre che il sole e le nuvole gettano attorno alla sua casa a qualsiasi ora, e ormai vi identifica cose e animali a lei familiari.
    In Marianna luogo_e rivede il ruolo dell’artista, che con gli occhi del viso scruta il panorama, e con quelli della mente vi legge significanti, vi scrive significati. Affacciato alla propria veranda, lo sguardo dell’artista è mezzo di figurazione, di prefigurazione, di trasfigurazione. È nel contempo situato e dislocato, direzionato sul qui e ora, e diretto altrove.
    Ecco perché, sebbene fedele alla sua natura di veranda, questa mostra si propone di essere anche
    periscopio, ovvero strumento tecnico grazie a cui poter rimanere immersi/sommersi, ma continuando
    a guardare al di là del limite fisiologico dell’occhio fisico, che è pur sempre sacro, ma altresì bisognoso di essere smentito e sorpreso.

    ALL YOU CAN EAT
    [= ALL == YOU == CAN === EAT ==]
    LICEO ARTISTICO MANZù DI BERGAMO & COLLETTIVO BE QUIET
    05.10.18 - 14.10.18

    Inaugurazione venerdì 5 ottobre 2018 ore 18.00
    Performance di Scande ore 19.00
    Finissage domenica 14 ottobre 2018 ore 19.00
    con performance di Adele H

    Apertura 5 – 14 ottobre ore 15.00 – 19.00
    c/o GIACOMO via Quarenghi 48 c/d



        [== LINK ==]

    All you can eat

    Mostra del collettivo Be Quiet
    a cura di Pamela Del Curto, Stefano Scandella, Eleonora Quadri

    Inaugurazione venerdì 5 ottobre 2018 ore 18.00
    Performance di Scande ore 19.00
    Finissage domenica 14 ottobre 2018 ore 19.00
    con performance di Adele H

    Apertura 5 – 14 ottobre ore 15.00 – 19.00
    c/o GIACOMO via Quarenghi 48 c/d

    L’espressione All you can eat è associata comunemente ai ristoranti a prezzo fisso dove puoi ordinare “tutto ciò che riesci a mangiare”. Usare questo titolo ci è sembrato il modo più diretto per descrivere cosa sia il consumismo odierno, causa e conseguenza di una società in crisi, in cui il mercato ha necessità di produrre al di là dei reali bisogni e al di là di valori tangibili.

    L’iper-consumo ha lentamente coinvolto tutti gli aspetti della nostra vita: la circolazione delle informazioni, la fruizione delle immagini, le interazioni tra le persone. Sommersi di oggetti stiamo perdendo la capacità di distinguere, di giudicare e di comprendere.

    Assorbiamo ogni giorno centinaia di immagini e di stimoli visivi, e in questa assuefazione la possibilità di sorprenderci diventa sempre più rara. L’appiattimento della comunicazione ha occupato anche gli spazi più privati e intimi, trasformati dai network sociali: mentre sembra impossibile stare soli, è sempre più difficile definire i confini tra interazione virtuale e relazione reale. 

    Da queste riflessioni è nata un’esposizione che riunisce sette opere pensate all’interno del collettivo Be Quiet, ensemble artistico creato quest’anno al Liceo Artistico Manzù di Bergamo con lo scopo di conoscere, sperimentare e fare esperienza dell’arte contemporanea.

    ART UP 10/18 OLAFUR ELIASSON
    [=== ART ==== UP = 10 === 18 ==== OLAFUR ==== ELIASSON ==]
    ART UP – UBI BANCA
    01.10.18 - 31.10.18

    Dal lunedì al venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10
    INGRESSO LIBERO
    UBI Banca
    Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo



        [== LINK ==]

    ART UP 2018
    a cura di Enrico De Pascale

    Incontri ravvicinati con la collezione d’arte di UBI Banca
    10 – 2018
    1-31 ottobre 2018
    UBI BANCA, Piazza V.Veneto 8, Bergamo

    ART UP è un’iniziativa culturale con cui UBI Banca intende offrire alla gentile clientela un incontro ravvicinato e “guidato” con le opere della sua collezione d’arte antica e contemporanea. Ogni mese presso l’ingresso della Sede di Bergamo, in piazza Vittorio Veneto 8, una nuova opera d’arte (dipinto, scultura, disegno, fotografia, stampa, video, installazione, ecc.) selezionata tra quelle provenienti dalla raccolta della Banca Popolare di Bergamo, viene proposta al pubblico e analizzata tramite una scheda storico-critica, illustrata e collezionabile, realizzata per l’occasione dallo storico dell’arte Enrico De Pascale curatore e conservatore della collezione proveniente dalla Banca Popolare di Bergamo.

    OLAFUR ELIASSON
    Four nine blue to orange movie sequences, 2010
    acquerelli e matita su carta – cm 56,5 x 65,4 ciascuno

    Presentata nel 2010 in un’importante mostra presso una galleria d’arte newyorchese, l’opera è emblematica della pluriennale ricerca di Eliasson sulle interazioni tra il colore e la luce nello spazio; un’esposizione che comprendeva anche alcune installazioni strutturate in forma di celle (Multiple shadow houses) con cui lo spettatore era invitato a interagire determinando coi movimenti del proprio corpo lo sviluppo di immagini luminose proiettate sulle pareti da speciali riflettori.
    Configurati in ritmiche sequenze, gli acquerelli utilizzano la forma dell’ellisse e del cerchio per strutturare in chiave narrativa il tema della percezione del colore-luce secondo una linea di ricerca che dal Futurismo (Balla) e dall’Astrattismo costruttivista, giunge sino all’Optical Art e all’Arte Cinetica. Eliasson sfida la nozione dell’opera d’arte come oggetto statico, suggerendo che il potenziale generativo di ogni creazione estetica si trovi piuttosto nella relazione partecipata con lo spettatore.

    OLAFUR ELIASSON (Copenaghen, 1967)
    Si è formato in Danimarca studiando alla Royal Danish Academy of Art (1989-1995). Dopo essersi laureato, si è trasferito a Berlino dove ha aperto un suo studio in cui lavorano circa settanta tra artigiani, architetti, ingegneri, scienziati. Dagli environments immersivi di colore, luce e movimento alle installazioni che ricontestualizzano i fenomeni naturali, la sua opera sfida la tradizionale nozione di opera d’arte come oggetto, proponendosi come una forma dell’esperienza, con il visitatore attivamente impegnato e coinvolto nel processo artistico.
    Nel 2003 ha rappresentato la Danimarca alla 50a Biennale di Venezia e ha realizzato il celebre lavoro The Weather Project nella Turbine Hall della Tate Modern a Londra. Ha prodotto una ricca serie di installazioni permanenti, opere site-specific, esposizioni, tra cui: The lost compass, Red Brick Art Museum, Beijing 2018; 57 Biennale Internazionale d’Arte di Venezia; Waterfall 2016, Palace of Versailles, 2016; Inside the horizon, Fondation Louis Vuitton, Paris, 2014; Your rainbow panorama presso ARoS Aarhus Kunstmuseum in Danimarca (2011); le facciate per l’Harpa Reykjavik Concert Hall in Islanda, 2011; The parliament of reality al Bard College, New York, 2009.

    ART UP 9/18 NATALE MORZENTI
    [=== ART ==== UP ==== 9 === 18 === NATALE ==== MORZENTI =]
    ART UP – UBI BANCA
    03.09.18 - 28.09.18

    Dal lunedì al venerdì: 8.20/13.20 – 14.40/16.10
    INGRESSO LIBERO
    UBI Banca
    Piazza Vittorio Veneto n. 8 – Bergamo



        [== LINK ==]

    ART UP 2018

     a cura di Enrico De Pascale

    3-28 settembre 2018

    NATALE MORZENTI    

    AUTORITRATTO con la scodella  

    Olio su tela, cm 100×70

    1925 ca. 

    firmato in basso a destra

    Collezione UBI Banca, Sede Bergamo 

    La ricca produzione di Morzenti comprende un notevole numero di Autoritratti scalati lungo l’arco dell’intera carriera, durata una quarantina d’anni circa. La sequenza è tale da costituire una ricca e variegata galleria d’immagini in cui il corpo dell’artista appare in costante trasformazione. Lo spunto è tipico di una ben nota tradizione dell’Espressionismo europeo -da Van Gogh a Munch a Schiele (con l’insuperabile precedente di Rembrandt)-, che concepisce l’Autoritratto come una sorta di autoanalisi, di incessante e spesso impietoso esercizio di scavo introspettivo. In molti casi il pittore si diverte a interpretare i diversi tipi di una sua personale “commedia umana” esibendosi en travesti nelle vesti ora di un bevitore, ora di un frate o di un vagabondo ecc. Ambientato in un interno privo di notazioni d’arredo, il presente autoritratto mostra un Morzenti già in età matura che fissa l’osservatore con sguardo indagatore e quasi sospettoso. La tavolozza, pressoché monocroma, è calibrata sulle tonalità neutre dei beige, dei bruni e degli ocra che valorizzano il candore della ciotola, stretta nella mano destra del pittore, in un gesto a metà strada tra la richiesta e l’offerta.  

    NATALE MORZENTI (Silvano d’Orba, (AL) 1885 – Martinengo 1947) 

    Figlio di un  intagliatore, nel 1902 è iscritto ai corsi dell’Accademia Carrara, che conclude nel 1907 dopo aver raccolto numerosi premi e segnalazioni di merito. Tra I suoi compagni di studi vi sono Giovanni Marini, Oprandi, Alebardi, Brugnetti. Vincitore del Premio Piazzoni nel 1911 è a Roma dove frequenta la Scuola Libera dl Nudo all’Accademia di Belle arti. Gli anni seguenti espone più volte a Brera e alla Permanente.  La sua ricca produzione comprende autoritratti, ritratti, figure di mendicanti e bevitori, scene agresti e di vita dei campi. Conduce una vita difficile, con persistenti problemi economici, aggravati dal carattere schivo e solitario e dall’isolamento nella comunità periferica di Martinengo, nella Bassa bergamascaNel 1926 tiene la sua prima importante personale alla galleria Bolognesi di Milano ottenendo apprezzamenti da parte di critici autorevoli come Raffaello Giolli e Carlo Carrà. Nel 1927 a Roma tiene un’esposizione presso il teatro Quirino. Artista originalissimo, solitario e in qualche modo fuori dal tempo, mostra una cultura figurativa ricca di suggestioni provenienti tanto dalla pittura europea del XVII secolo (Rembrandt) che dai principali esponenti dell’Espressionismo austriaco, tedesco, norvegese. 

     

    PRATICA DEL LUOGO TRA URBANISTICA E TRANSMEDIA STORYTELLING
    [= PRATICA === DEL === LUOGO = TRA = URBANISTICA === E === TRANSMEDIA ==== STORYTELLING =]
    VAKU PROJECT SPACE
    23.09.18

    Talk pubblico domenica 23 settembre ore 16.00
    Via Montegrigna, Celadina (Bg)



        [== LINK ==]

    PRATICA DEL LUOGO
    TRA URBANISTICA E TRANSMEDIA STORYTELLING

    Talk pubblico domenica 23 settembre ore 16.00
    Via Montegrigna, Celadina (Bg)

    Team di ricerca:
    Alberto Ceresoli (Bergamo, 1989) – Curatela
    Clara Scola (Lecco, 1994) – Coordinator Assistant
    Astrid Serughetti (Bergamo, 1983) – Giornalista
    Luca Brama (Lecco, 1992) – Fotografo
    Viola Ongaro (Bergamo, 1981) – Performer
    Chiara Gianati (Bergamo, 1988) – Psicologa

    Pratica del luogo: tra urbanistica e transmedia storytelling nasce come riflesso di un sguardo rivolto alla periferia. Interrogandosi sull’identità e i bisogni del periurbano, il team di lavoro composto da professionisti con background e formazioni differenti ha voluto sperimentare una modalità d’osservazione della periferia attraverso gli strumenti epistemologici della lentezza e del cammino. Il percorso di ricerca ha voluto esplorare l’identità della città attraverso un punto d’osservazione che anziché partire dal centro parte dalle sue zone esterne, di raccordo, quelle “maree di trasformazione urbana” (Bassetti, 2014), territori incongrui, enigmatici e in costante mutamento.

    Con la consapevolezza rispetto all’importanza di generare nuove categorie interpretative per la città e di individuare nuove paradigmi conoscitivi, attraverso l’alleanza di formazioni, proposizioni artistiche e attingendo da modelli di riferimento in ambito artistico, urbanistico, antropologico, il team di lavoro ha costruito un percorso rivolto all’esplorazione del quartiere di Celadina. Un’esplorazione caratterizzata dallo studio del territorio e dei fenomeni ad esso collegato, un’esplorazione che si è definita attraverso sopralluoghi organizzati e/o camminate nomadi, attraverso l’osservazione dello spazio e delle cose, attraverso un impegno nell’edificare relazioni e nuove modalità di scambio con gli abitanti del quartiere, attraverso la progettazione e la documentazione. Il percorso di esplorazione si è tradotto con una narrazione transmediale, un archivio di cultura materiale-spaziale che alcuni architetti e urbanisti in Europa chiamano, sulla scia di Boeri, atlante eclettico, il cui scopo e` di trasformare il nostro sguardo, rinnovare i nostri modi di vedere e decodificare lo spazio urbano e la società che lo abita. L’atlante eclettico, che ha preso forma con una pubblicazione cartacea, prodotto come riflesso dell’esperienza condivisa dal gruppo di lavoro, è composto da testi, fotografie, descrizioni geografiche, letterarie: un assortimento di strumenti che “cercano nuove corrispondenze logiche tra le cose dello spazio, le parole che usiamo per nominarle e le immagini mentali che su di esse proiettiamo”(Boeri).

    Nello specifico il progetto si è articolato con l’organizzazione di tavoli di lavoro, con l’organizzazione di incontri dedicati alla “pratica del luogo” (esplorazione sul campo), con l’organizzazione di incontri per la raccolta del materiale e lo scambio critico, e si concluderà con l’organizzazione di un talk pubblico finalizzato alla restituzione e al coinvolgimento della cittadinanza. Il dialogo con il pubblico rispetto a quanto emerso durante il mese di lavoro sarà accompagnato dalla distribuzione gratuita di una pubblicazione cartacea (atlante eclettico): una mappatura sensibile, complessa e dinamica del territorio realizzata con il contributo dei diversi approcci disciplinari; un inedito strumento di conoscenza che potrà contribuire a promuovere la diffusione di una maggiore consapevolezza della popolazione nei confronti del proprio territorio e quindi ottenere più efficaci feedback di partecipazione creativa nella gestione delle problematiche territoriali e urbanistiche. La stessa pubblicazione sarà distribuita presso lo spazio terzo mondo, libreria adiacente all’area di interesse, che si è resa disponibile nell’agevolare la distribuzione. 

    Il progetto è sostenuto dal Comune di Bergamo nell’ambito di Bergamo Estate 2018.

    Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/930465607136602/

    © THE BLANK 2024
    SOCIAL
                   
    APP
       
    VAKU PROJECT SPACE | PRATICA DEL LUOGO TRA URBANISTICA E TRANSMEDIA STORYTELLING | 23.09.18