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    CICLO DI CONFERENZE 2015-2016 HOMO SUM
    CICLO DI CONFERENZE 2015-2016 HOMO SUM
    [= CICLO === DI = CONFERENZE = 2015 ==== 2016 === HOMO == SUM ==]
    NOESIS
    01.03.16 - 23.03.16

    Per informazioni: Noesis – Bergamo
    www.noesis-bg.it



        [== LINK ==]

    CICLO DI CONFERENZE 2015-2016

    HOMO SUM – humani nihil a me alienum puto
    «Sono un uomo, e nulla di ciò che è umano mi è estraneo»
    Un giorno vive l’uomo, da millenni di millenni si genera l’Umanità. Esperienza assoluta che ha permesso all’uomo di farsi coscienza della propria storia traducendola nel tempo con i suoi miti, simboli e verità: signore dell’Eden, prole di dei per gli Elleni, figliolanza divina per i Cristiani.
    Nel Medioevo emerge “ la forza rinnovatrice e civilizzatrice del cristianesimo, che unì i vari popoli in contrasto e ne foggiò in maniera omogenea la cultura europea”. (R. S. Lopez, CH. Dawson). Soltanto uno sguardo alla cultura comune ci può far sognare ancora oggi un rinascimento europeo.
    Nel Quattro e Cinquecento si avvalora l’attività umana, si cerca quasi il divino nel mondo e nell’uomo, con le sue capacità creative e libertà di scelta. Nei secoli successivi valga su tutti l’ammonimento universale di Kant, degno sempre d’essere richiamato, con due imperativi etici: “Agisci in modo da considerare l’umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre come scopo, mai come semplice mezzo”. “La legge morale dentro di noi e il cielo stellato sopra di noi”. E’ l’eco proveniente dall’antichità classica: ”Il vero filosofo è colui che ama Dio”. (Cicerone, De officiis II, 4,8).
    E si raggiunge il vertice dell’aspirazione umana nel monito dantesco: ”… fatti non foste a vivere come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”. Il folle volo di Ulisse spiega l’itinerario di chi alla ricerca dei segreti dell’universo, è morto senza comprendere l’insieme: scienza e morale, perché privo dell’appoggio divino. E’ una meditazione sulla grandezza e miseria dell’uomo. “Per Dante, Boezio e Aristotele il sapiente sarà anche un modello di virtù”. (Mauro Bonazzi). Ecco il punto: oggi assistiamo a una degenerazione che s’incurva al basso, al volgare. Emerge pertanto l’urgenza del comportamento morale dell’uomo e in particolare del filosofo, a rischio di emettere torrenti di parole improduttive.
    Questa esigenza umana di seguire e ampliare gli aleteìs logoi, discorsi di verità antichi, viene frenata ai nostri giorni dal “postmoderno”, che vuole scrollarsi il gravame dei secoli, gettando nel cestino quanto di solido si era costruito. Insomma: “Il passato è una nazione straniera”, per dirla con L.P.Hartley. Cui si oppone Carlo Bordoni affermando: ”Si sono lasciate le sponde solide dei valori e dei punti di riferimento, ma è stato subito chiaro come fosse illusoria quella liberazione del passato”.
    L’attenzione e l’indagine sull’uomo sono il fulcro della rassegna filosofica di Noesis, un mezzo qualificato per oltrepassare il sapere comune. Abbiamo lavorato con impegno per offrire gli strumenti di profondità e ampiezza culturali. Il ritrovarsi ogni martedì ha una doppia valenza: un
    incontro di umanità sociale e un apprendimento specifico filosofico, per accrescere il nostro tempo, “perché i tempi siamo noi, come siamo noi così sono i tempi”. (Agostino, Sermones, 80,8).
    Sebbene con innovazioni, abbiamo mantenuto la tipologia e il profilo degli anni precedenti, perché chi dimentica come ha incominciato, non sa come finire.
    Siamo in fine consapevoli che nel desiderio di sapere esprimiamo la nostra natura più profonda e che la vita felice è la realizzazione delle nostre potenzialità. Così almeno è per Aristotele.

     

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