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    Francesca Grilli, Samuele Menin, Luca Resta, Maria Francesca Tassi - Babel
    Francesca Grilli, Samuele Menin, Luca Resta, Maria Francesca Tassi - Babel
    [= Francesca === Grilli ===== Samuele === Menin === Luca == Resta === Maria ===== Francesca ==== Tassi ==== Babel =]
    CONTEMPORARY LOCUS
    14.05.16 - 15.05.16

    a cura di Paola Tognon
    sabato 14 e domenica 15 maggio 2016
    Ex Chiesa di San Michele all’Arco, Piazza Vecchia – angolo via Rivola, Bergamo Alta

    info@contemporarylocus.it
    www.contemporarylocus.it

    ufficio stampa Maddalena Bonicelli
    press@contemporarylocus.it
    maddalena.bonicelli@gmail.com
    +39 335 6857707

     



        [== LINK ==]

    Con BABEL, il 14 e 15 maggio presso la chiesa di San Michele dell’Arco a Bergamo, contemporary locus partecipa ad Art Date 2016 – “La città dei destini incrociati”, promossa da The Blank dal 13 al 15 maggio.

    Partendo da questo invito, la curatrice Paola Tognon ha chiamato gli artisti Francesca Grilli, Samuele Menin, Luca Resta e Francesca Maria Tassi a interpretare liberamente il breve romanzo fantastico di Italo Calvino, “Il Castello dei destini incrociati”.
    contemporary locus ha individuato un luogo nascosto della città per ambientare gli intrecci visivi e narrativi nati dal progetto: la ex chiesa di San Michele dell’Arco, una delle più antiche di Bergamo, che, in attesa di restauro, oggi ospita un prezioso deposito librario della biblioteca civica Angelo Mai.
    Il titolo della mostra, BABEL, nasce dalla relazione con il luogo che si presenta al visitatore come una vera e propria “babele” di libri e scritture che si sovrappongono alle memorie e agli antichi decori della chiesa.

    Il testo di Calvino, pubblicato nel 1969 è definito dallo stesso autore “una specie di cruciverba fatto di figure anziché di lettere”. Protagonista dell’opera è il mazzo di Tarocchi Colleoni-Baglioni, creato nel 1451 da Bonifacio Bembo e Antonio Cicognara, tra i più completi a noi giunti, oggi conservato tra Bergamo e New York.

    Partendo da diverse edizioni del testo – quella originale italiana e le traduzioni inglese e francese – e dalla visione dei 26 tarocchi custoditi all’Accademia Carrara, i quattro artisti hanno lavorato in maniera indipendente secondo interpretazioni individuali.
    Francesca Grilli, agendo sul doppio piano di artista e “cartomante”, parte dalla volontà di donare al mazzo bergamasco i quattro Arcani mancanti, frutto della sua lettura personale e per questo celati in un’installazione di metalli specchianti.
    Samuele Menin, sollecitato come Grilli dall’assenza, si relaziona con la struttura del romanzo per idearne una rappresentazione a calligramma: i nuovi Arcani di Menin, stampati su seta, nascono dall’accostamento figurativo delle parole del testo di Calvino.
    Luca Resta, guidato dal suo interesse per le collezioni e i cataloghi, crea con le parole un nuovo ordine rispetto a quello combinatorio ideato da Calvino. In un nuovo libro, con il suo valore di oggetto, contenitore e simbolo, riordina e accorpa le parole per tipologia e numero secondo uno schema sintattico che inevitabilmente ne trasforma il senso.
    Francesca Tassi, artista che nel suo lavoro utilizza la carta come materia privilegiata, pelle e anima del suo lavoro plastico, tesse una nuova struttura del libro mediante un intreccio di pagine e parole. L’artista realizza, in una inedita composizione visuale, una nuova struttura narrativa che è un terzo livello, rispetto ai tarocchi e al romanzo breve, di divinazione e caso.

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